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Anzio, spacciavano bulbi di oppio: in manette padre e figlio

Sequestrati due chili e mezzo di bulbi di papaveri d’oppio. In manette due cittadini di origine indiana, padre e figlio. La ‘droga dei poveri’ era venduta per lo più a connazionali.
A cura di Valerio Renzi
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Spacciavano bulbi e semi di papavero d'oppio, così sono finite in manette due persone a Nettuno, comune del litorale a sud di Roma. Gli agenti del commissariato di polizia di Anzio-Nettuno hanno individuato l'attività di spaccio al dettaglio che veniva portata avanti a conduzione familiare: a finire in manette infatti sono finiti padre e figlio, rispettivamente di 50 e 23 anni, di origine indiana.

Sequestrati due chili e mezzo di droga

Gli investigatori sono arrivati alla loro abitazione al termine di un'attività d'indagine volta a reprimere lo spaccio sul territorio. All'interno della casa dove erano residenti, gli agenti hanno trovato 23 buste con all'interno quasi due chili e mezzo di bulbi essiccati, oltre a 1200 euro in contanti considerati frutto dell'attività di spaccio. Accompagnati negli uffici del commissariato, al termine degli accertamenti di rito, sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Bulbi di papavero d'oppio: una droga ‘etnica'

I bulbi di papavero d'oppio sono considerati tra le così dette ‘droghe dei poveri', per il loro basso costo e per essere per lo più diffuse tra alcune comunità migranti di origine asiatica (India, Pakistan, Bangladesh). Si assumono per lo più masticandoli e danno assuefazione nonostante il loro basso contenuto di principio attivo.

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