Anticorruzione, Ama nel mirino: verifiche sugli appalti sospetti
Acquisire la documentazione degli appalti “opachi” che coinvolgono Ama e le cooperative gestite dal braccio destro di Massimo Carminati, Salvatore Buzzi. Per capire se ci siano o meno le condizioni per chiedere il commissariamento dell'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Roma. Ieri pomeriggio, tre funzionari dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) si sono recati presso gli uffici dell'Ama. Non si trattava di un'ispezione, ma di una presa di contatto con l'azienda, ha fatto sapere Ama. È la prima mossa di Raffaele Cantone, capo dell'authority anti corruzione, dopo il terremoto giudiziario provocato dall'inchiesta su “Mafia Capitale”. Anche se sarà difficile da mettere in pratica l'opzione del commissariamento, perché Ama è un'azienda pubblica municipalizzata. E per questo, l'Authority anti corruzione non potrà commissionare l'intera società, ma solo, se necessario, i singoli appalti.
“Da parte nostra c’è l’assoluta e totale disponibilità a collaborare con gli organi di controllo e vigilanza. In questa fase estremamente delicata per l’Amministrazione capitolina e per Roma, siamo lieti di continuare a collaborare per garantire trasparenza e legalità, due valori che questa realtà aziendale, fatta di donne e uomini che lavorano ogni giorno al servizio della città, intende fissare come cardini del proprio operato”. Così il presidente di Ama, Daniele Fortini, che ieri ha ricevuto i funzionari dell'Anticorruzione presso la sede direzionale dell’azienda, in via Calderon de la Barca, a Roma. Positivo anche il giudizio del sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Questa amministrazione ha sempre aperto le porte a ogni tipo di verifica e quindi accolgo con favore quelle fatte oggi dall'autorità presieduta da Raffaele Cantone. Si tratta di una collaborazione necessaria in momenti difficili come quello che stiamo attraversando e, al contempo, naturale per chi ha a cuore la trasparenza e il rispetto per i cittadini. Così il primo cittadino.