129 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Angelo De Fiore, il questore giusto che salvò centinaia di ebrei dai campi di concentramento

Le azioni eroiche di Angelo De Fiore (1895.1969), funzionario di Polizia a Roma, saranno ricordate con una targa inaugurata al quartiere Trieste. L’iniziativa è stata avviata su richiesta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
A cura di Enrico Tata
129 CONDIVISIONI
Angelo De Fiore. Foto da Paese24.it
Angelo De Fiore. Foto da Paese24.it

Documenti di identità modificati, cognomi e nomi cambiati in modo da non destare sospetti. Tutto quello che poteva condurre i nazi-fascisti a pensare una discendenza ebraica fu cancellato, nascosto. Un gesto che servì a salvare la vita a centinaia di ebrei destinati ai campi di concentramento. Le azioni eroiche di Angelo De Fiore (1895.1969), funzionario di Polizia a Roma, saranno ricordate con una targa inaugurata al quartiere Trieste. L'iniziativa è stata avviata su richiesta dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e curata dalla Sovrintendenza Capitolina.

Durante la Seconda Guerra Mondiale De Fiore era responsabile dell'Ufficio Stranieri della Questura di Roma. Tra il 1938 e il 1944 aiutò centinaia di ebrei salvandoli dalla deportazione. Calabrese di origine, combatté nella Prima Guerra Mondiale, poi si laureò, si sposò e si trasferì a Roma dove prestò servizio negli uffici di polizia per ventisette anni. Come responsabile dell'Ufficio Stranieri poté aiutare gli ebrei non di cittadinanza italiana che venivano espulsi dal Paese. Durante la guerra collaborò con la resistenza antifascista, pur fingendo di servire il governo di Mussolini. In seguito all'attentato di via Rasella, in cui persero la vita 33 soldati tedeschi e a cui seguì l'eccidio delle Fosse Ardeatine, De Fiore si rifiutò di comunicare la lista di ebrei che potevano essere uccisi per rappresaglia. Ai suoi superiori dichiarò, che per sua colpa, l'archivio non era consultabile perché in disordine.

Dopo la guerra fu Questore a Forlì, a Pisa e a La Spezia. Nel 1955, per i suoi gesti eroici, fu insignito della medaglia d'oro dall'Unione delle Comunità Israelitiche in Italia."La ringraziamo perché col suo fermo atteggiamento riuscì a salvare centinaia di ebrei, interpretando le inique disposizioni razziali con nobile ed umana sensibilità, collaborando con le organizzazioni ebraiche, noncurante delle conseguenze che tale atteggiamento addensava sulla sua posizione e sulla sua stessa vita", fu la motivazione.

129 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views