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La morte di Kobe Bryant, star NBA, e di sua figlia

Anche Rieti piange Kobe Bryant: “Da noi hai cominciato a palleggiare, non ti dimenticheremo mai”

C’era un collegamento forte tra Kobe Bryant e il Lazio. La favola sportiva del campione, infatti, è iniziata a Rieti, dove ha vissuto per due anni, quando aveva 6 anni e fino a quando ne aveva 8, tra il 1984 e il 1986. Frequentava la scuola elementare di Lisciano, una frazione della città, e la sua insegnante era la maestra Lina.
A cura di Enrico Tata
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A destra Kobe Bryant da piccolo
A destra Kobe Bryant da piccolo
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C'era un collegamento forte tra Kobe Bryant e il Lazio. La favola sportiva del campione, infatti, è iniziata a Rieti, dove ha vissuto per due anni, quando aveva 6 anni e fino a quando ne aveva 8, tra il 1984 e il 1986. Frequentava la scuola elementare di Lisciano, una frazione della città, e la sua insegnante era la maestra Lina, che qualche anno fa, durante un'intervista radiofonica a Radio Deejay, inviò un messaggio per salutare il suo alunno diventato una star mondiale dello sport. "Wow! Saluto Lisciano, Rieti!", esclamò il campione ricordando perfettamente gli anni trascorsi in città. Suo padre Joe in quegli anni giocava in serie A2 con la squadra di Rieti. "Correvi sul nostro parquet del palazzo e alla fine di ogni partita di papà Joe, ti portava in braccio dopo molti dei suoi trionfi. Un popolo ed una curva perde un figlio, un reatino, un alunno, un bambino che, da grande, divenne un idolo mondiale del basket. Il popolo della Curva Terminillo di ogni tempo da primi anni '80 ad oggi esprime sgomento a non saperti più volare e schiacciare a canestro, ma per noi sei e resterai un bambino reatino giocherellone, il figlio del nostro grande Joe ed un mito del basket. Ciao Kobe, salutaci zio Willie", raccontano i tifosi del Rieti.

"Orgogliosi di essere stati i primi a vederti sui campi da basket"

L'Npc Rieti, che attualmente milita in serie A2, ricorda così il campione scomparso ieri in un tragico incidente in elicottero in cui ha perso la vita anche la figlia: "Ci hai fatto sognare, ci hai fatto emozionare, piangere ed esultare ma soprattutto ci hai fatto innamorare. Nella nostra città hai cominciato a palleggiare e trattare quel pallone che poi ti ha portato sul tetto del mondo. Siamo orgogliosi di essere stati i primi a vederti calcare i campi da basket. Non ti dimenticheremo mai Kobe Bryant, idolo dei reatini, degli italiani e di tutti coloro che grazie a te, provano a volare alto, verso quel ferro che per anni è stata la tua sola ragione di vita".

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