Ama, maratona in Campidoglio: polemica sull’ingresso dei privati e petardi in piazza
Aggiornamento ore 21.30: Con i voti della sola maggioranza confermato l'affidamento ad Ama della gestione dei rifiuti della Capitale. Strappo tra Sel e Pd sull'affidamento dello spazzamento ai privati che, secondo i vendoliani e i sindacati che manifestano in piazza del Campidoglio, farebbe da apripista alla privatizzazione. Per il prossimo 2 ottobre l'Usb ha già proclamato lo sciopero. "Con l'approvazione da parte dell'Assemblea Capitolina della delibera che contiene il rinnovo del contratto di servizio dell'Ama abbiamo iniziato a disegnare il futuro della gestione del ciclo dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento allo spazzamento, per il prossimo quindicennio", scrive il sindaco Marino in una nota. "Ora, insieme ad Ama, possiamo proseguire – continua il primo cittadino – nell'operazione già avviata di crescita del servizio di pulizia della città, fatto di un incremento della raccolta porta a porta e di sviluppo di nuove tecnologie per lo smaltimento ed il riutilizzo dei rifiuti. Abbiamo chiesto ad Ama di effettuare un monitoraggio periodico sulla qualità delle prestazioni erogate, si tratta di una misura innovativa che coinvolge i cittadini, pensata per far crescere la qualità dei servizi".
Dopo che ieri il cda dell'azienda ha ratificato il licenziamento di oltre 60 lavoratori assunti a chiamata diretta nell'ambito della così detta Parentopoli, l'Ama continua ad essere sotto i riflettori. Oggi in aula Giulio Cesare va avanti la maratona per l'approvazione dell'affidamento dei servizi di spazzamento e raccolta rifiuti per 15 anni.
Il provvedimento dovrà essere approvato entro la mezzanotte della prossima domenica ma non mancano le polemiche. Soprattutto dopo le voci trapelate ieri, che avrebbero voluto un ingresso massiccio dei privati e la quotazione in borsa, portando così il Campidoglio a proseguire quel percorso di parziale privatizzazione delle municipalizzate iniziate con Acea.
Il vicesindaco Causi: "Ama non andrà in borsa"
Una eventualità quella della quotazione in borsa smentita oggi in maniera categorica dall'ad Daniele Fortini: “L'affidamento ad Ama del ciclo integrato dei rifiuti della Capitale, per i prossimi 15 anni e con valori economici di enorme portata, riveste una potenza eccezionale conferita da Roma Capitale alla sua società. Nel panorama delle concessioni pubbliche del Paese ed europee, l'atto ora all'esame dell'Assemblea Capitolina, si distingue per la dimensione economica, la valenza ecologico-industriale e la pregnanza sociale tali da consentire ad Ama di insediarsi come uno dei maggiori player europei del settore. Nessuno studio, progetto o iniziativa di quotazione in Borsa è in corso né lo sarà se non per esplicito mandato dell'Amministrazione Capitolina”.
Il vicesindaco Marco Causi difende la delibera in discussione, chiarendo come la privatizzazione riguarderebbe solo l'appalto esterno dato da Ama per alcuni servizi (con tutta probabilità lo spazzamento delle strade). "Non stiamo discutendo della struttura societaria di Ama e della sua quotazione in borsa. Semmai questa Giunta volesse farlo lo farebbe senza Causi vicesindaco – ha chiarito l'esponente della giunta Marino – Non c'è nessuna monoutility italiana del settore rifiuti quotata in Borsa eppure in Italia ce ne sono di molto più efficienti rispetto Ama, penso a quella di Torino e Genova. Evidentemente ci sarà un motivo. È vantaggiosa la quotazione sui mercati regolamentati se sei dentro un settore regolato, e quello dei rifiuti è mal regolato. Questo è uno dei motivi per cui ritengo che non è all'ordine del giorno di questa giunta, o perlomeno con questo vicesindaco, proporre una cosa del genere".
Scontro Sel-Pd
Durissima Sel che, dopo essere stata messa alla porta della giunta nell'ultimo rimpasto, con l'allontanamento dell'ex vicesindaco Luigi Nieri, potrebbe aprire una nuova stagione di scontro con l'amministrazione, ormai un monocolore Pd. E' il capogruppo Gianluca Peciola ad annunciare il "no" dei quattro consiglieri vendoliani alla delibera, per poi proporre "un referendum che coinvolga l'intera coalizione del centrosinistra per capire quanto i cittadini siano soddisfatti del voto dato due anni fa". E poi avverte Marino: "Bisogna finirla di provocare. Non si tiene una relazione con una forza politica che rappresenta un pezzo importante della città provocando. Credo che anche base del Pd sia in sofferenza perché hanno votato un sindaco e una maggioranza che doveva fare altro". E su Ama Peciola rincara la dose: "Questa è un'operazione di destra perché si indebolisce il servizio pubblico per darlo poi ai privati. Questo è un cliché già visto in questo Paese. Poi non c'è nel mandato elettorale e non appartiene neanche alla dimensione di etica. Si racconta che la spazzatura non funziona per colpa dei lavoratori".
Lavoratori in piazza: slogan e petardi contro la privatizzazione
"Questa delibera fa una forte scommessa di investimenti sul futuro industriale di Ama e credo che questa sia una scelta di sinistra – risponde a Peciola il vicesindaco Causi – Invece Sel mi sembra stia sfuggendo da questa scelta e questo credo sia sbagliato. E' molto più di sinistra dare all'azienda un futuro di sviluppo industriale". Ma che il futuro di Ama sia rosa è fiori è contestato anche dalle organizzazioni dei lavoratori che, dopo aver assediato il Campidoglio ieri, sono tornati anche oggi in piazza: fischietti, petardi e sloga "Ama pubblica" scanditi a gran voce. Secondo Cgil, Cisl e Uil il testo in discussione porterebbe l'azienda ad essere costretta a privatizzare alcuni servizi garantendo troppi pochi fondi a fronte di un servizio sempre più articolato e differenziato.