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Allarme antrace alle porte di Roma, morte decine di mucche: interdetti i pascoli

Nelle ultime settimane di agosto sono morte almeno dieci mucche per un’infezione da bacillus anthracis, pericoloso batterio che è trasmissibile anche agli esseri umani.
A cura di Enrico Tata
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Allarme antrace a Grottaferrata, comune dei Castelli Romani a pochi chilometri da Roma. Nelle ultime settimane di agosto sono morte almeno dieci mucche per un'infezione da bacillus anthracis, pericoloso batterio che è trasmissibile anche agli esseri umani. Per questo il sindaco del paese Luciano Andreotti ha deciso di chiudere i pascoli della zona della Molara al Tuscolo. I bovini ancora in vita si trovano ora in quarantena e tutti gli attrezzi utilizzati dai fattori e tutti i mangimi sono stati analizzati e disinfettati.

Secondo quanto si legge su Wikipedia,

il Bacillus anthracis è responsabile di due patologie, distinte soltanto dalla forma clinica assunta: il carbonchio ematico e l'antrace. Il carbonchio è una patologia degli animali, soprattutto erbivori, causata dall'ingestione o dall'inalazione di bacilli vivi o sporificati. Gli animali affetti presentano febbre alta e vanno incontro rapidamente a morte, presentando all'esame autoptico una milza nerastra (color piceo), fragile e ricchissima di bacilli, e sangue dall'aspetto scuro. L'antrace è l'equivalente umano del carbonchio. Il contagio uomo-animale è difficile, e ne sono esposti soltanto i pazienti che per lavoro sono a contatto prolungato con gli animali ospiti del batterio o con i loro prodotti, perciò può essere considerata una tipica zoonosi. Il contagio interumano è impossibile.

Questo il testo dell'ordinanza firmata dal sindaco Andreotti, che delimita l'area interdetta al pascolo dei bovini: “L'ordinanza numero 6 del 1 settembre, firmata dal primo cittadino Luciano Andreotti, dichiara zona infetta dal batterio Bacillus anthracis l'area della Molara, alle pendici del monte Tuscolo. La zona ricade tra la strada provinciale 73B, la via Tuscolana (Statale 215) e via Stella Polare; nonostante sia al confine con il nostro territorio comunale, non coinvolge direttamente la nostra cittadina. L'area interdetta dal provvedimento del collega di Grottaferrata è molto più ampia di quanto possa effettivamente svilupparsi il batterio, il cui decadimento è accelerato dalle piogge delle ultime ore”.

La zona interdetta al pascolo
La zona interdetta al pascolo
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