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“All’improvviso è scomparso. Nel buio, nel nulla”, il racconto shock della madre di Marco

Il racconto di Francesca Giudice, madre del piccolo Marco, morto giovedì nell’ascensore della fermata della metro A Furio Camillo, è drammatico. La donna, con fatica, ha provato a ricostruire ogni attimo di quel pomeriggio davanti agli investigatori.
A cura di Enrico Tata
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“Un attimo prima era lì e poi all'improvviso era scomparso. Nel nulla, nel buio. Non so dove. Mi è scivolato dalle mani”. Marco precipita giù, un volo di venti metri. Lei spalanca la bocca, si inginocchia, urla il nome del figlio: “Mi senti?”. Il racconto di Francesca Giudice, madre del piccolo Marco, morto giovedì nell’ascensore della fermata della metro A Furio Camillo, è drammatico. La donna, con fatica, ha provato a ricostruire ogni attimo di quel pomeriggio davanti agli investigatori. "Ho preso il primo ascensore, quello che sta per strada, per scendere giù al livello dei tornelli. Avevo il bambino e il passeggino con me e non ho voluto prendere le scale mobili. Poi ho timbrato il biglietto e sono salita sul secondo, quello che sta dietro al gabbiotto all'ingresso della stazione, giù. Le porte si sono chiuse, l'ascensore si è mosso appena verso il basso. Poco, però". Quel pomeriggio comincia così: madre e figlio prendono l’ascensore, che quasi subito si blocca. Come si può sentire dagli audio registrati nell’ascensore, Francesca chiede aiuto. “Si sono chiuse le porte e l’ascensore si è mosso leggermente verso il basso. Ora siamo bloccati dentro”, dice all’interfono. Il dipendente Atac che risponde dal gabbiotto della stazione Furio Camillo comunicherà con la donna per venti minuti, prima dell’intervento dei tecnici.

"Signora non si preoccupi, ho già avvisato la squadra di intervento, arriveranno a momenti. State bene voi?". "Sì tutto bene". I tecnici della ditta Kone tardano ad arrivare.  "Senta qui stiamo svenendo, non respiriamo, fa un caldo terribile. Potrebbe sollecitare?". "Signora ha una bottiglia d'acqua con lei? Bene. Faccia bere spesso suo figlio, gli bagni polsi e tempie di continuo. Ho richiamato la squadra e mi dicono che stanno arrivando". Poi, improvvisamente, il pannello laterale dell’ascensore si apre: sono arrivati i soccorritori. Il loro ascensore si trova fermo al piano, mentre quello di madre e figlio è sceso di mezzo metro. Francesca e il piccolo Marco dovrebbero salire quel mezzo metro per mettersi in salvo e invece il piccolo fa due passi e precipita nel vuoto.

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