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Ali, il 33enne bengalese picchiato sul regionale per Nettuno: “Erano delle belve”

“Ho temuto di morire, mi si sono avventate addosso mentre stavo riposando sul sedile. Non li avevo mai visti, la prima ad aggredirmi è stata una donna, mi ha dato un pugno in faccia”, è il racconto di Ali dal suo letto di ospedale.
A cura di Enrico Tata
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Sarebbe stato aggredito da due donne e un uomo italiani Ali Mollah, 32 anni, bengalese. Il ragazzo è stato picchiato selvaggiamente sul treno regionale Roma-Nettuno mentre era seduto tranquillamente al suo posto. "Erano delle belve, ho temuto di morire, mi si sono avventate addosso mentre stavo riposando sul sedile. Non li avevo mai visti, la prima ad aggredirmi è stata una donna, mi ha dato un pugno in faccia", è il racconto che Alì ha fatto al Messaggero dal suo letto di ospedale. I tre sono scesi alla stazione di Marechiaro dopo aver rubato lo zainetto nel quale il ragazzo bengalese aveva solo una maglietta e un giubbotto, ma nessun oggetto di valore. Oltre all'ipotesi della rapina, gli investigatori stanno cercando di verificare la pista dell'aggressione a sfondo razzista. I tre responsabili, questa la speranza della Polefer, potrebbero essere rintracciati e identificati grazie alle telecamere di sicurezza installate sul treno, i cui filmati saranno esaminati nelle prossime ore.

Ali Mollah era sceso alla stazione di Nettuno per consegnare ai suoi datori di lavoro l'incasso della settimana del banco di frutta e verdura che gestisce al mercato di piazza Vittorio. Un percorso che fa ogni sabato. "Ho ripreso il treno delle 11,07 e mi sono seduto. Alla stazione di Anzio Colonia sono saliti due donne e un uomo con tutta probabilità di nazionalità italiana. Appena mi sono passati accanto, una delle donne mi ha dato un pugno sulla faccia, poi mi sono arrivati altri colpi alla testa, al volto e alle braccia anche con dei bastoni. Quando ero stordito mi hanno rubato lo zainetto. Ho poi visto che sono scesi alla stazione successiva, quella di Marechiaro", racconta ancora al Messaggero.

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