video suggerito
video suggerito
Covid 19

Al cinema ma distanti, niente pienone in bar e ristoranti: lo strano venerdì sera dei romani

Le strade non sono deserte, ma non ci sono resse né file, al cinema si entra ma ci si siede a un metro di distanza. La capitale alla prova del coronavirus, mentre in tanti – soprattutto tra i più giovani – non vogliono rinunciare a un minimo di socialità e non vogliono chiudersi in casa. Almeno per ora. Ma la paura del contagio, lentamente, modifica le abitudine quotidiane.
A cura di Valerio Renzi
567 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Un venerdì sera così non lo abbiamo mai visto, c'è bel tempo, non fa freddo ma la gente è poca – spiega la titolare di un locale di piazza Campo de Fiori – qui di solito si fa la fila per un posto a sedere, mentre stasera dentro o fuori potete sedervi dove volete". Certo è bassa stagione, ma l'assenza di turisti a Roma si fa sentire e si vede, soprattutto nelle zone dove il turismo riempie anche ristoranti e pub. Anche la chiusura delle università, in particolare in un quartiere come San Lorenzo, ha avuto il suo impatto: sono tanti i fuori sede che hanno scelto di tornare a casa.

Invece i romani? Le indicazioni su evitare luoghi affollati cominciano a fare effetto, la rarefazione sociale comincia a essere una realtà. Non tutti però rinunciano a sedersi a un tavolo di ristoranti e pizzerie, soprattutto tra i più giovani. Non sembra però esserci bisogno di prenotare. Anche davanti ai bar ci sono capannelli, soprattutto di ragazzi e ragazze. Davanti al bar San Callisto di Trastevere birre e sambuche girano come se non fosse cambiato molto. Ma tornando verso casa non si possono non notare, dietro i vetri, i tavolini vuoti dei pub. Fuori i ristoranti di Trastevere nessuno attende in piedi che si liberi un tavolino.

Video thumbnail

Anche i cinema si sono attrezzati per far fronte all'emergenza. Amuchina all'ingresso e igienizzazione dopo ogni spettacolo. Ci si siede una poltrona ogni due ad esempio al Cinema l'Aquila o al Farnese. Un modo per reagire alla crisi che incombe su un settore già in difficoltà, ma una maniera anche per garantire ai cittadini uno spettacolo senza rinunciare del tutto alla socialità. La risposta però, oggettivamente è bassa, e le sale rimangono per lo più vuote.

La capitale però non ha ceduto al panico. Il virus modifica le abitudini quotidiane lentamente, il contagio si sta insinuando nella vita di tutti giorni passo dopo passo. Con preoccupazione ci si scherza, si parla quasi solo di questo quando si esce, chiedendosi se in fondo sia stata o meno una buona idea. I prossimi giorni ci diranno se le accortezze prese saranno bastate o se l'emergenza durerà a lungo e con questa le misure di contenimento si faranno più rigide, a guardare l'innalzamento delle misure per far fronte all'emergenze negli ospedali e all'aumento dei contagi ormai più nessuno si permette di fare previsioni ottimistiche. Scuole chiuse almeno fino al 15 marzo e da lunedì aumenteranno dipendenti e impiegati in smart working, questa sarà la nostra nuova normalità per qualche settimana.

Intanto, chi vuole, si gode quella che potrebbe essere una delle ultime uscite per un po' di tempo.

567 CONDIVISIONI
32829 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views