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Al Campus Bio-Medico la prima macchina in Italia che sconfigge i tumori con il calore

Il primo macchinario in Italia che sfrutta l’ipertermia profonda è il fiore all’occhiello del rinnovato polo di radioterapia oncologica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma di via Emilio Longoni al Prenestino.
A cura di Enrico Tata
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Il nuovo macchinario che sfrutta l'ipertermia profonda
Il nuovo macchinario che sfrutta l'ipertermia profonda

Il calore come arma per combattere e sconfiggere i tumori. Dai sarcomi al tumore della prostata e a quello del pancreas, del colon retto e del collo, della mammella e delle pelvi. Il primo macchinario in Italia che sfrutta l'ipertermia profonda è il fiore all'occhiello del rinnovato polo di radioterapia oncologica dell'Università Campus Bio-Medico di Roma di via Emilio Longoni al Prenestino. La macchina utilizza specifiche frequenze elettromagnetiche che possono modulare con precisione la distribuzione del calore in base a dimensione e localizzazione del tumore. In questo modo, grazie al riscaldamento dei tessuti, l’efficacia dei trattamenti di radioterapia e chemioterapia può essere potenziata. “Siamo i primi in Italia a esserci dotati di un macchinario di precisione fino ad oggi diffuso principalmente nei Paesi nord-europei e nel continente americano. Riscaldando il tumore a 40-45 °C possiamo indurre un danno alle cellule tumorali tale da portarle alla morte. Altro punto di forza è la sua capacità di rendere le cellule colpite molto più sensibili alla radioterapia e alla chemioterapia migliorando l’indice terapeutico senza che aumenti la tossicità per il paziente”, ha commentato il professor Lucio Trodella, direttore della Uoc di Radioterapia Oncologica. In pratica l'innalzamento della temperatura provoca la dilatazione dei vasi sanguigni, riduce le aree tumorali scarsamente ossigenate, inibisce la capacità delle cellule tumorali di riparare i danni subiti e per questo rende l’azione della radioterapia e della chemioterapia ancora più efficace. Il calore stimola anche una risposta immunitaria anti-tumorale. Un sistema che tra l'altro non aumenta tossicità ed effetti collaterali ed è totalmente indolore e riutilizzabile nel tempo. L’ipertermia profonda si può utilizzare a stadio della malattia e su pazienti di tutte le età. Ogni seduta dura circa un’ora e si esegue in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

All’inaugurazione del polo sono intervenuti l’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, il direttore sanitario dell’Asl Roma2 Marina Cerimele, insieme alle massime autorità dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, tra cui il presidente Felice Barela e il direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Paolo Sormani. "La tecnologia e i progressi della scienza ogni giorno ci aiutano ad intervenire con terapie sempre più mirate e meno invasive migliorando gli effetti e la qualità delle cure per i nostri pazienti. Grazie a questo macchinario innovativo si potranno combattere i tumori attraverso l’utilizzo del calore mantenendo una bassa tossicità e limitando gli effetti collaterali. Un investimento importante per potenziare il polo di radioterapia oncologica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma”, le parole dell’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato.

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