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“Aiuto mamma mi stanno uccidendo”. La famiglia di Giuseppe ha deciso di denunciare l’Umberto I

“Denuncia l’ospedale, mi stanno uccidendo”. L’ultimo sms di Giuseppe Esposito, 20 anni malato di fibrosi cistica, deceduto lo scorso 17 maggio al Policlinico Umberto I di Roma dove era ricoverato in attesa di un trapianto. La sorella a Fanpage.it annuncia che la famiglia ha denunciato l’ospedale: “C’era un problema legato all’Ecmo, un macchinario che serviva a pulire il sangue di Giuseppe questo è quello che ci hanno detto quando ci siamo precipitati in ospedale”.
A cura di Redazione Roma
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Lo scorso 17 maggio Giuseppe Esposito, ragazzo di 20 anni originario di Napoli, è deceduto al Policlinico Umberto I di Roma. Il giovane era affetto da fibrosi cistica e si trovava ricoverato nel nosocomio romano dal 5 maggio: era in attesa di un trapianto di polmoni. Poco prima di morire ha mandato degli ultimi sms alla madre con su scritto: "Denuncia l'ospedale, mi stanno uccidendo". Queste le ultime parole scritte dal ragazzo che ora hanno spinto

E proprio queste sue ultime volontà hanno spinto i familiari a denunciare il policlinico. "C'era un problema legato all'Ecmo, un macchinario che serviva a pulire il sangue di Giuseppe – ha racconta la sorella Michela a Fanpage.it – questo è quello che ci hanno detto quando ci siamo precipitati in ospedale dopo i terribili messaggi inviati da mio fratello. Ci hanno tranquillizzato dicendo che Giuseppe era sedato e stava bene, invece è morto poche ore dopo" 

Il Policlinico Umberto I ha affermato che, secondo quanto verificato da un'ispezione interna, il macchinario era perfettamente funzionante e la morte del 20enne sarebbe da addebitare esclusivamente al decorso della malattia, non risultando dalle cartelle cliniche nessun ritardo nelle operazioni di soccorso. La sorella ha dichiarato che la famiglia ha denunciato l'Umberto I, così come chiesto in quel grido di aiuto del loro caro.

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