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Aggressioni, sputi e buste con feci ai vicini: stalker condominiale finisce in carcere a Roma

Un uomo di 51 anni, romano, è stato arrestato dalla polizia di Stato a Roma con l’accusa di atti persecutori. Per anni ha tenuto in scacco gli abitanti del suo condominio, minacciandoli con lettere, telefonate anonime e arrivando perfino a inviare buste con feci e ad aggredire fisicamente alcuni dei vicini.
A cura di Francesco Loiacono
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È stato arrestato ed è finito in carcere C.A., 51enne romano residente in un condominio in piazza Pio Pecchiai, a Roma. Per i suoi vicini si tratta della fine di un incubo iniziato almeno tre anni fa, quando l'uomo aveva incominciato ad assumere una condotta persecutoria nei confronti di alcuni condomini. Alcuni di loro, dopo essere precipitati in un vero e proprio stato di terrore psicologico per le continue vessazioni del 51enne, avevano deciso di denunciarlo facendo così scattare le indagini da parte degli agenti della polizia di Stato del commissariato Torpignattara. L'inchiesta ha permesso di accertare gli abusi compiuti dallo stalker condominiale: dalle lettere minatorie, agli sputi, fino a vere e proprie aggressioni fisiche ai danni di due condomini, costretti a ricorrere alle cure mediche a causa di gravi lesioni.

Due vicini di casa del 51enne sono finiti in ospedale

Adesso l'uomo, indagato per il reato di atti persecutori, è finito in carcere in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma. Non è chiaro cosa, ormai anni fa, abbia fatto scattare le violenze del 51enne: forse vecchie beghe condominiali che l'uomo non aveva mai digerito. Fatto sta che la sua reazione è stata spropositata: con le sue reiterate condotte l'uomo, come recita una nota della questura capitolina, "si è reso responsabile di diverse azioni tali da suscitare nei confronti dei condomini del suo palazzo, un grave stato di paura fino a ingenerare timore per la loro incolumità". Per due di loro, come scritto, questi timori si sono poi concretizzati in violente aggressioni che li hanno condotti in ospedale. Ma neanche gli altri vicini di casa del 51enne hanno vissuto anni facili: costretti a subire le sue telefonate anonime (nelle quali però la sua voce era chiaramente riconoscibili), e in un caso addirittura costretti a ricevere una busta di plastica contenenti delle feci. Tutte angherie che si spera adesso

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