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Aggressione ai giornalisti di Nemo, indagati due complici di Roberto Spada

Secondo gli inquirenti almeno uno dei due indagati avrebbe partecipato attivamente all’aggressione del giornalista Daniele Piervincenzi e dell’operatore Edoardo Anselmi.
A cura di Enrico Tata
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Due complici di Roberto Spada, riporta Repubblica.it, sono indagati per concorso in violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso. Secondo gli inquirenti almeno uno dei due avrebbe partecipato attivamente all'aggressione del giornalista Daniele Piervincenzi e dell'operatore Edoardo Anselmi. Spada, che è in carcere per la testata rifilata martedì scorso a Piervincenzi fuori dalla palestra Femus Boxe a Nuova Ostia, non ha mai fatto nomi delle persone presenti insieme a lui quel giorno. "Non ricordo chi fossero gli altri adulti presenti durante l'aggressione, io ho ripreso il contatto con la realtà solo dopo venti, trenta minuti dal fatto", ha detto agli investigatori.

I legali di Spada, riporta il Messaggero, presenteranno ricorso al tribunale del riesame per chiedere la sua scarcerazione. Spada è accusato di violenza privata aggravata dal metodo mafioso e dai futili motivi. Il gip Anna Maria Fattori ha formalmente negato la richiesta di convalida del fermo dei pm, ma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere riconoscendo l'aggravante del metodo mafioso.

Il cugino di Roberto Spada: "Quel giornalista è un rompicoglioni"

Secondo il cugino Domenico Spada, "Roberto ha sbagliato a dare la testata. Ma quel giornalista è un rompicoglioni. E l'arresto di mio cugino non esiste, è uno schifo, uno scandalo". Così il pugile alla trasmissione radiofonica La Zanzara condotta da Giuseppe Cruciani. "Ho votato per i Cinque Stelle adesso però non li voto più. Adesso mi metto in proprio, voglio fare una mia lista. CasaPound? Mi sembra che a Ostia lavorano per il popolo, fanno un sacco di beneficenza, fanno i pacchi per le feste, fanno il bene del popolo"", ha dichiarato ancora.

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