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Aggredita Beatrice Ion, atleta paralimpica della nazionale: “Stranieri del c***o andate via”

L’aggressione a sfondo razzista è avvenuta ad Ardea, a Roma. L’atleta è stata colpita mentre si trovava con il padre di fronte la sua abitazione: i due sono stati prima insultati e poi aggrediti fisicamente. Il padre di Ion è stato portato in ospedale a causa delle ferite riportate sul volto. “Non dite che in Italia in razzismo non esiste”.
A cura di Natascia Grbic
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Beatrice Ion, atleta paralimpica della nazionale italiana di basket in carrozzina, è stata aggredita ieri ad Ardea, di fronte al cancello della sua abitazione. A denunciare l'episodio è stata proprio la ragazza, insultata non solo perché straniera, ma anche perché disabile. "Vivo in Italia da 16 anni, ho la cittadinanza italiana, ho fatto tutte le scuole qui e sto continuando gli studi all'università italiana, gioco nella nazionale italiana di basket in carrozzina e mi considero in tutto e per tutto italiana eppure sono stata aggredita, mio papà è stato aggredito ed è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo degli stranieri del ca…. che devono tornare al loro paese, tralasciando le offese che mi sono presa perché sono disabile". Ad aggredire Beatrice e il padre, sarebbe stato un uomo corpulento, che dopo essersi introdotto nel loro giardino li ha aggrediti. "Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa male. A voi che ci avete aggrediti, vergognatevi saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di voi, e voi che avete guardato il tutto senza alzare un dito vi dovreste vergognare più di loro".

A esprimere solidarietà a Beatrice e al padre, anche la polisportiva Amicacci Giulianova, società sportiva paralimpica abruzzese nella quale gioca Beatrice Ion. "Beatrice vive in Italia da 16 anni ed è nazionale azzurra – dichiara in una nota Peppino Amicacci – Ha subito offese a sfondo razziale e discriminatorio, mentre il padre è finito in ospedale per un colpo allo zigomo. La società si unisce alla denuncia del vergognoso episodio e auspica che i colpevoli vengano presto individuati. La lotta al razzismo resta al centro dei valori dell'Amicacci, da sempre impegnata per abbattere ogni forma di discriminazione. A Bea, da due anni in Abruzzo dove frequenta l'Università di Teramo, un abbraccio da tutta la famiglia Amicacci". In difesa di Beatrice si è schierato anche il presidente regionale del Coni Abruzzo, Enzo Imbastaro. "Ho letto quanto accaduto e sono esterrefatto. Purtroppo queste storie si stanno ripetendo con una certa frequenza e per questo dobbiamo alzare il livello di attenzione su episodi gravi in modo da evitare una pericolosa escalation. A Beatrice Ion vanno la vicinanza mia personale, del Coni Abruzzo e di tutto lo sport abruzzese".

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