Affittopoli, ma i poveri non hanno diritto a vivere al centro?
Da giorni a Roma non si fa che parlare dallo stato del patrimonio immobiliare del Comune: la scoperta dell'acqua calda del commissario Francesco Paolo Tronca è che da anni i canoni non vengono aggiornati, molte delle assegnazioni sono ormai scadute, alcuni immobili sono occupati abusivamente. Il danno per le casse, già vuote, dell'amministrazione è ora sotto la lente della Corte dei Conti e della magistratura che verificherà eventuali abusi.
In particolare l'attenzione si è concentrata sui beni di proprietà comunale nel centro storico: in tutto 574 immobili di cui il 18,4% con un regolare contratto. Una situazione grave, il cui primo e unico responsabile sono le amministrazioni che si sono susseguite al Campidoglio, che non sono state in grado di mettere ordine in questo immenso patrimonio, e di valorizzarlo per il bene della città. Nell'elenco compaiono sedi di partito di Pd, Sel e Fratelli d'Italia, locali commerciali e abitazioni.
L'attenzione in particolare si è concentrata sugli appartamenti in zone di lusso concessi per poche decine o centinaia di euro. In qualche caso saremo di fronte, sarà la magistratura a verificarlo, ad abusi con case concesse in locazione a chi non ne avrebbe nessun diritto, magari con meccanismi fraudolenti. In altri casi parliamo delle ultime case popolari che rimangono nel centro storico della città, abitate per lo più da pensionati dai redditi bassi. Fare di tutta l'erba un fascio potrebbe avere come risultato paradossale di punire i più deboli.
Ora la domanda che viene spontanea è: i poveri hanno diritto a vivere nel centro della città, o questa deve essere una prerogativa dei ricchi? E l'amministrazione cosa deve fare di questi immobili: mettere in atto processi di valorizzazione, ovvero venderli per fare cassa, oppure permettere a chi li abita di rimanerci con canoni calmierati come in una qualsiasi casa popolare? Riassegnare le abitazioni attingendo dalle liste di chi ha fatto richiesta per una casa, anche se con vista Colosseo o a due passi dal Pantheon, oppure metterle sul mercato?
Borgo Pio è il quartiere che sorge alle spalle di San Pietro. Quartiere che nasce come popolare e che ovviamente negli ultimi cinquant'anni si è radicalmente trasformato, con l'apertura di decine di bed & breakfast e hotel, l'acquisto delle case da parte di cittadini stranieri o facoltosi, ma che mantiene, grazie alla presenza delle abitazioni pubbliche, anche un tessuto popolare.