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Abbonamenti falsi in tribuna d’onore, nei guai omonimo di Bruno Conti

Avevano messo su un sistema per coronare il sogno di tanti tifosi: vedere le partite della Roma in casa tra i posti riservati a vip, calciatori e dirigenti. Per questo sono finiti nei guai Bruno C. e Maurizio S., accusati dal pm Francesco Saverio Musolino di truffa falso.
A cura di Valerio Renzi
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Avevano messo su un sistema per coronare il sogno di tanti tifosi: vedere le partite della Roma in casa tra i posti riservati a vip, calciatori e dirigenti. Per questo sono finiti nei guai Bruno C. e Maurizio S., accusati dal pm Francesco Saverio Musolino di truffa falso. Ma come funzionava il raggiro? Semplice per la ‘modica' cifra di 500 euro a tessera, vendevano delle finte card della Figc grazie alla quale una trentina di tifosi chiedevano gli accrediti per la tribuna d'onore. Un posto d'eccezione e in prima fila, vicino magari ai propri beniamini finiti sul seggiolino dello stadio per una squalifica o un infortunio. La truffa si riferisce al campionato 2010-2011 e sarebbe stata realizzata da… Bruno Conti! Si perché uno dei faccendieri incriminati si chiama proprio come l'ex bandiera giallorossa, oggi dirigente della società di calcio di James Pallotta dove è a capo del settore giovanile. Un omonimia del tutto casuale che non avrebbe però giocato nessun ruolo nella realizzazione dell'illecito. Estranei all'inchiesta risultano invece i tifosi che hanno acquistato le false tessere, che hanno dichiarato di non essere a conoscenza della truffa e di aver accettato il prezzo stracciato di 500 per quella card, al posto dei 3000 chiesti solitamente. Ora l'As Roma e la Federcalcio dovranno decidere se costituirsi parte civile o meno nel procedimento.

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