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A Torre Angela insegnanti e genitori presidiano la casa assegnata a una mamma rom

Da giorni gli abitanti del quartiere di Torre Angela uniti a genitori e insegnanti della scuola frequentata dai suoi figli, stanno garantendo un presidio di solidarietà alla mamma rom minacciata da alcuni residenti e da gruppi di estrema destra. “Casa è mia e non la lascio. Ringrazio chi mi sta dando coraggio”, ha detto la donna.
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A cura di Natascia Grbic
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Un presidio di solidarietà fisso. Questo hanno organizzato gli abitanti del quartiere di Torre Angela, insieme agli insegnanti e ai genitori della scuola frequentata dai figli della mamma rom che, da giorni, vive assediata all'interno della sua abitazione in via Torrenova. Alla donna è stata assegnata una casa popolare: una cosa che non è piaciuta ad alcuni residenti che, insieme all'organizzazione di estrema destra Azione Frontale, da giorni si radunano sotto la sua abitazione insultandola e minacciandola. "Zingari di merda": questo si sente dire da giorni la ragazza, che adesso ha paura a uscire di casa. Ma il quartiere ha deciso di aiutarla mostrandole solidarietà e vicinanza. "Ho visto quello che stava succedendo e credo che sia un dovere reagire – ha detto Mauro Zanella, uno dei maestri che hanno organizzato il presidio di solidarietà – Io sono un genitore, sono anche un maestro elementare, quindi noi viviamo nelle nostre classi l'integrazione. Guarda caso, invece, in questo momento particolare sta accadendo questo, come stanno accadendo tante altre cose, e chi dovrebbe garantire la sicurezza e l'ordine e il rispetto della legge, non lo fa".

Torre Angela, la mamma rom minacciata: "Non me ne vado, è casa mia"

"L'aiuto è innanzitutto prettamente psicologico, di solidarietà e di vicinanza, perché è chiaro che una persona quando abita con dei bambini in una casa e si sente minacciata dall'esterno, ha bisogno, ma molto bisogno, di solidarietà e vicinanza – continua Zanella – Si spera che non accadano più episodi di questo tipo". Grazie all'aiuto e alla vicinanza di queste persone, la mamma di origine rom sta iniziando a sentirsi più sicura e meno sola. Anche se, ovviamente, la paura è sempre tanta. "Ho pensato che non si può andare avanti così – ha detto la donna intervistata da Fanpage.it – Noi abbiamo diritto a stare in queste case, abbiamo fatto il nostro percorso per averla. È brutto e ingiusto che dobbiamo vivere questo sulla nostra pelle, è qualcosa che non può capire nessuno. Ringrazio coloro che ci stanno sostenendo: insegnanti, mamme e papà della scuola che frequentano i miei figli. Mi hanno dato molto coraggio per affrontare questa cosa e li ringrazio con tutto il cuore. Questa è casa mia, ne ho diritto e con il mio diritto vado avanti. Casa è mia e non la lascio".

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