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Virginia Raggi: “Dimissioni se vengo rinviata a giudizio? Direi di no”

La sindaca di Roma Virginia Raggi è stata ammessa come testimone nella difesa, nel processo contro il suo ex collaboratore Raffaele Marra, arrestato per corruzione assieme al costruttore Sergio Scarpellini.
A cura di Valerio Renzi
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La sindaca di Roma Virginia Raggi sarà tra i testimoni nel processo contro il suo ex braccio destro Raffaele Marra. Ad approvare l'istanza dei difensori i giudici della II sezione penale del Tribunale di Roma. Marra è stato arrestato lo scorso 16 dicembre con l'accusa di corruzione, assieme al costruttore Sergio Scarpellini. A chiamare la sindaca a testimoniare sono stati proprio i legali di Marra: Raggi potrebbe essere in aula già il prossimo 30 giugno. Il 20 giugno sarranno depositate le trascrizioni delle intercettazioni, il 22 e il 27 saranno convocati i testimoni dell'accusa e il 30 giugno, dalle 13, i primi cinque testi delle difese, con cui il processo entrerà nel vivo.

Negli scorsi giorni Virginia Raggi, di fronte all'ipotesi di essere chiamata in aula, aveva chiarito: "Se e quando mi chiameranno andrò perché è un dovere previsto dal codice e quindi si rispetta". La sindaca finì nell'occhio del ciclone non solo perché Marra era un suo stretto collaboratore, ma soprattutto perché lo aveva difeso per mesi da chi all'interno del Movimento 5 stelle ne chiedeva l'allontanamento e la rimozione, spostandolo dal ruolo di vice capo di gabinetto a quello di direttore del personale. Proprio in quest'ultima posizione Marra aveva promosso il fratello, in forze alla Polizia Locale, come direttore di dipartimento. Per la vicenda della promozione di Renato Marra, la sindaca Raggi è indagata per falso e abuso di ufficio.

"Dimissioni se rinviata a giudizio? Direi di no"

"Mie dimissioni in caso di rinvio a giudizio? In questo momento stiamo parlando di una cosa che non è attuale, comunque direi di no". Così ha dichiarato la sindaca di Roma alla domanda se si dimetterà in caso di rinvio a giudizio per la vicenda della nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, per la quale la prima cittadina è indagata.

Le accuse contro Raffaele Marra e Sergio Scarpellini

Marra e Scarpellini furono arrestati su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Barbara Zuin. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Marra avrebbe ricevuto 370mila euro da Scarpellini per l'acquisto di un appartamento a Prati Fiscali, Roma. Secondo la procura di Roma quei soldi sarebbero serviti all'imprenditore romano per ottenere favori da Marra, all'epoca dei fatti, 2013, dirigente in Campidoglio. Questa estate Virginia Raggi l'ha nominato prima vicecapo di Gabinetto e poi, dopo alcune polemiche da parte di esponenti del Movimento 5 Stelle, alla guida del Dipartimento Organizzazione e Risorse umane del Campidoglio. Un'inchiesta di Fanpage.it ha rivelato gli affari di Raffaele Marra a Malta, dove l'ex dirigente del Comune di Roma ha acquistato case, cavalli e yacht.

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