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Virginia Raggi supera la verifica in consiglio comunale. Il Pd abbandona l’aula per protesta

Rimandata di settimana in settimana dopo la crisi delle ‘polizze’ e le dimissioni dell’assessore Berdini, la maggioranza di Virginia Raggi super la verifica in aula richiesta dalle opposizioni. Il Pd non attende la replica e abbandona l’aula.
A cura di Valerio Renzi
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Tutto secondo copione. La maggioranza fa la maggioranza e l'opposizione fa l'opposizione. In aula Giulio Cesare, grazie anche settimane passate dall'ennesima crisi le dimissioni di Paolo Berdini e il caso delle polizze assicurative stipulate dall'ex capo segretaria Romeo a favore della sindaca, la verifica di stabilità per Virginia Raggi passa senza troppi intoppi e con le polemiche fisiologiche.

La seduta era stata chiesta ormai mesi fa da tutte le opposizioni per verificare la ‘Stabilità politica della Giunta Raggi alla luce di recenti fatti giudiziari riportati dalla stampa', e rinviata per la settimana bianca della sindaca con la famiglia. "Oggi siamo qui perché l'opposizione, invece di impegnarsi nel lavoro, chiede una verifica sul nulla. La nostra giunta é qui, attiva e politicamente stabile. L'opposizione è forse troppo impegnata ai giochi di palazzo invece che impegnarsi nei programmi. Questa convocazione è solo strumentale. Rassegnatevi perché questa maggioranza va avanti con forza", ha attaccato Raggi

"Abbiamo cambiato tre assessori da quando si è insediata lo scorso luglio. Addirittura ad agosto, in merito all'uscita dell'assessore al Bilancio, c'è chi ha detto ‘la Giunta Raggi è dimezzata'. Un concetto matematico azzardato visto che un assessore su nove non rappresenta certo la metà della Giunta. Un'affermazione politica ancora più azzardata se si confronta questo dato con quello di altre amministrazioni in tutta Italia: solo a titolo di esempio ricordo che Matteo Renzi da presidente della Provincia di Firenze ha sostituito, lui sì, metà dei suoi assessori e da sindaco di Firenze è arrivato a 9 con ben 6 dimissioni; Michele Emiliano da sindaco di Bari ha cambiato 8 assessori; Giuliano Pisapia a Milano ne ha sostituiti 5; De Magistris a Napoli 10 nei primi due anni per poi arrivare a 23. Basterebbe un po' di memoria".

Poi le dichiarazioni che mandano su tutte le furie il Partito democratico:  "Proprio in questi giorni – ha aggiunto la Raggi – Salvatore Buzzi sta descrivendo ai giudici gli anni che hanno preceduto il nostro arrivo in Campidoglio. Dall'aula bunker di Rebibbia sta raccontando gli affari di Mafia Capitale, la compravendita di tessere di partito, gli scambi, gli accordi, i favori agli amici, le tangenti. Un racconto davvero sconfortante. Ecco, forse sarebbe stato meglio convocare un consiglio straordinario su questo tema. Ma si sa, a voi interessa più giocare con la tenuta delle Giunte , magari facendo un passaggio dal notaio come per Marino". "La diffido dall'accostare il mio nome e quello dei consiglieri del Pd al nome di Buzzi altrimenti la querelo –  replica dura la capogruppo capitolina del Pd Michela Di Biase – Noi non abbiamo chiesto le sue dimissioni quando le è arrivato l'avviso di garanzia ma siamo costretti a chiederle per manifesta incapacità", ha aggiunto.

La sindaca ha poi rivendicato l'operato del governo a 5 stelle della città, chiarendo però che i miracoli non esistono: "Io ai provvedimenti nei 100 giorni non ci credo, sono una mano di bianco: come si fa se solo i tempi di un bando di gara superano i 100 giorni? Noi abbiamo preferito lavorare seriamente e abbiamo usato gli strumenti che il codice dell'amministrazione ci offre, codice tra l'altro modificato nel 2016, causando anche una paralisi degli uffici nel periodo dell'adeguamento. Stiamo iniziando a cambiare il modo di fare le cose, oggi il risultato non lo vedete, ma lo vedrete tra sei mesi. Tutte le procedure sono state fatte a norma di legge: questo lo rivendichiamo con forza".

Parole che non bastano al Partito democratico che ha deciso di non ascoltare la replica della sindaca e di abbandonare l'aula: "Basta scaricabarile volevamo sapere come il M5s intende governare Roma e non ci hanno risposto. Per protesta ce ne andiamo. "Gli interventi che si sono sviluppati in aula hanno riguardato le attività della Giunta e della maggioranza in generale – ha risposto la sindaca parlando ai banchi semi vuoti dell'opposizione – Se volete un confronto con la Giunta, articolate meglio l'ordine del giorno affinché noi possiamo parlare, in maniera più compiuta, dei risultati che stiamo portando avanti. Se volevate sentir parlare d'altro io sono disponibilissima, ma è necessario che si convochi un altro consiglio comunale".

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