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Terremoto oggi, Amatrice: uno dei borghi più belli d’Italia è stato raso al suolo

Non sarà facile costruire un futuro per Amatrice e gli altri paesi colpiti dal terremoto nel reatino. Servirà l’impegno delle istituzioni e risorse per non far scomparire “uno dei borghi più belli d’Italia” in un territorio ricco di tradizioni e cultura in una natura incontaminata, purtroppo distrutto dal sisma di questa notte.
A cura di Valerio Renzi
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L'orologio di Amatrice, fermo all'ora del terremoto
L'orologio di Amatrice, fermo all'ora del terremoto

Amatrice è stata rasa al suolo dal sisma che ha colpito il centro Italia. Secondo le parole del sindaco Sergio Pirozzi: "Il paese non esiste più". Le immagini che arrivano da questa notte parlano di una distruzione violentissima del centro storico: case crollate come castelli di carta o aperte come scatolette di tonno. I muri crollati lasciano intravedere all'interno una normalità e una quotidianità sconvolta in pochi secondi, nel cuore della notte. Vicinissimo all'epicentro Accumolo, il paese del reatino è stato devastato dalla terra che non smetteva più di tremare.

La luce del sole a mano mano mostrato l'entità dei danni. Le foto dall'alto scattate da un elicottero dei vigili del fuoco mostrano un borgo che sembra bombardato. E mentre cresce la conta dei morti e si continua a scavare nella speranza di trovare vivi i dispersi, già in molti pensano a quale potrà essere il futuro per Amatrice. Il comune del reatino al confine con l'Abruzzo, immerso in una zona naturale quasi incontaminata e custode di un'importante tradizione enogastronomica (a partire dal sugo alla amatriciana), da poco era entrato a far pare dell'associazione che raccoglie i 200 "Borghi più d'Italia".

Poco meno di 2500 abitanti, i primi insediamenti umani risalgono addirittura ad epoca preromana, Amatrice ha una lunga storia che si rispecchia nel suo borgo ora distrutto. La Torre Civica del XIII secolo, in fondo a corso Amedeo, dissestata ma ancora in piedi, segna con le lancette del suo orologio l'ora del terremoto. E ora il futuro di Amatrice è quanto mai in certo: pieno di persone in questo ultimo scampolo d'estate, soprattutto grazie al turismo di ritorno e alla Sagra degli spaghetti alla amatriciana che era attesa per questo week-end, d'inverno si spopola così come tutta la zona circostante.

Non sarà facile costruire un futuro per Amatrice e Accumoli, serviranno risorse e l'impegno delle istituzioni, nel non lasciare soli gli abitanti determinati a non far morire uno dei borghi più belli d'Italia.

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