7.569 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Terremoto, il questore di Frosinone: “I cani hanno trovato vivo il gatto mio figlio no”

Parla dalle colonne del Corriere della Sera Filippo Santarelli, il questore di Frosinone che ha perso il figlio di 28 anni, Marco, nel terremoto che ha distrutto Amatrice dove il giovane si trovava in vacanza con due amici nella casa di famiglia. Oggi le esequie a Roma.
A cura di Valerio Renzi
7.569 CONDIVISIONI
I funerali di Marco Santarelli a Roma
I funerali di Marco Santarelli a Roma

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il questore di Frosinone Filippo Santarelli, racconta i momenti più difficili della sua vita: quando ha scavato tra le macerie delle sua casa di Amatrice, sotto le quali era sepolto il figlio Marco, una delle 268 vittime del sisma. Ore di angoscia che sono terminate con la certezza che il figlio aveva perso la vita: "L’ho visto dopo, il mio Marco, quando l’hanno portato ai giardini, dove arrivavano le salme. Sono stato un po’ con lui. Se ci penso… Non so trovare le parole per dirle quanto dolore c’è in un padre che sopravvive al proprio figlio. Forse non esistono". Santarelli spiega come il figlio, 28 anni, era affezionato a quella casa "andava lì ogni estate", questa volta in compagnia di due amici, uno dei quali è riuscito a sfuggire, l'altro estratto vivo dalle macerie. "Anche per questo ho sperato fino all’ultimo che potesse salvarsi".

Alle 3,36 di mercoledì notte, quando la scossa sconvolge Amatrice e altri paesi Filippo Santarelli si trova a Roma. Subito si mette a lavoro per capire cosa sia accaduto, pronto a riprendere il suo ruolo istituzionale nella catena dei soccorsi. Poi la telefonata con il sindaco di Amatrice che gli comunica l'entità della distruzione: "Mi sono messo in macchina. Avevo l’angoscia nel cuore, continuavo a chiamare Marco sul cellulare. All’inizio squillava, poi più nulla. Sono arrivato alle sette, sono rimasto senza fiato davanti alla devastazione che vedevo. Non c’erano più i vicoli, le case, la chiesa. I cani molecolari hanno trovato vivo il gatto di Marco, lo portava sempre in vacanza. Ma non sentivano lui. Poi più niente fino a quel giro: l’ho trovato…".

"Quando sono arrivato sono stato aiutato da poliziotti e volontari del soccorso alpino – racconta il questore di Frosinone – abbiamo fatto una catena umana per spostare le pietre che riuscivamo a muovere. Ho visto che in mezzo a quel mucchio di macerie la cucina aveva tenuto, mi ci sono infilato nella speranza che lui potesse essere lì. Purtroppo c’erano solo detriti. Marco aveva fatto anche il passo più giusto per mettersi in salvo…".

Marco Santarelli avrebbe voluto fare lo chef e per questo lavorava come cuoco in un ristorante. Le esequie si terranno oggi nella cappella di Santa Croce in Gerusalemme a Roma: "Ad Amatrice il cimitero è inagibile. Lo porto nella cappella della famiglia di mia madre, in provincia di Perugia. Lo accompagno un’ultima volta".

7.569 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views