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Prostituzione all’Eur, dopo stop zona a luci rosse le proposte del municipio

Archiviato, almeno per il momento, il progetto di un quartiere a luci rosse all’Eur, il minisindaco del IX municipio Andrea Santoro non demorde e scrive una lettera al sindaco Marino e al prefetto Pecoraro proponendo 5 punti immediatamente applicabili contro la prostituzione.
A cura di Valerio Renzi
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Archiviato, almeno per il momento, il progetto di un quartiere a luci rosse all'Eur, il minisindaco del IX municipio Andrea Santoro non demorde e scrive una lettera al sindaco Marino e al prefetto Pecoraro per chiedere un'ordinanza che limiti il fenomeno ma che soprattutto liberi "le zone residenziali dell'Eur dalla prostituzione". Nella lettera sono contenuti cinque punti, cinque proposte "nel piano rispetto delle leggi" sottolinea Santoro: la proposta di una zona di tolleranza della prostituzione sarebbe stata irrealizzabile, volendo superare le polemiche, proprio perché al di fuori di ogni normativa vigente. "In attesa di una legge nazionale – scrive Santoro – le istituzioni hanno buoni margini di intervento nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti e in tempi davvero stretti".

Cinque punti contro la prostituzione

Ecco il contenuti della delibera antiprostituzione che Santoro vorrebbe vedere approvata al più presto. Punto numero uno: vietare la prostituzione a ridosso di abitazioni, parchi, scuole e luoghi di culto, e poi multare con 500 euro chi disattende il divieto. E ancora: un piano di controllo municipio per municipio con "l'istituzione di tavoli di coordinamento tra le forze dell'ordine e la polizia locale per pianificare un'azione di controllo del territorio". Per contrastare il racket, la tratta e lo sfruttamento Santoro propone l'istituzione di apposite unità di strada costituite da operatori specializzati, con lo scopo sensibilizzare i cittadini invece corsi di educazione nelle scuole.

"Ordinanze del genere – spiega ancora Santoro – sono state già emesse in diversi Comuni, la scorsa settimana anche ad Aprila. Dovrebbero essere i singoli municipi a indicare la mappa delle zone da vietare, con un elenco preciso di strade. Un’ordinanza generica come quella emanata da Alemanno, poi non rinnovata, si è rivelata inefficace. Il nostro programma non è una boutade né, come è stato detto, intende favorire il racket".

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