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Ponte Mammolo, sgombero baraccopoli delle Messi d’Oro: cariche e fermi

Sgomberata la baraccopoli di via delle Messi d’Oro a Roma, a pochi metri dalla stazione metro di Ponte Mammolo. Tensione tra gli immigrati che vi risiedono e le forze dell’ordine. Gli operatori presenti sul luogo denunciano: “Violenza immotivata, si doveva trovare una soluzione”.
A cura di Valerio Renzi
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Si sono presentati questa mattina gli agenti della Spe (Sicurezza pubblica emergenziale) della Polizia Locale di Roma Capitale, in via delle Messi d'Oro a poche centinaia di metri dalla stazione della metropolitana di Ponte Mammolo. Qui si trova uno degli insediamenti abusivi più grandi della Capitale. Una baraccopoli in una via appartata, dove da più di dieci anni trovano casa migranti, rifugiati, richiedenti asilo. Il nucleo originario e più grande è composta da eritrei. Ma qua ci sono anche rom, sud americani e tanti migranti di passaggio. Secondo alcuni testimoni questa mattina le persone presenti sarebbero state circa 400, la maggior parte delle quali si è allontanata al momento dell'arrivo degli agenti. La tensione è salita velocemente: i migranti hanno chiesto garanzie sulla loro destinazione dopo lo sgombero, ma i delegati dell'assessorato alle Politiche Sociali presenti sul luogo non sarebbero state in grado di darne.

"Sono anni che associazioni per i diritti umani e non solo chiedono la chiusura di questo insediamento – spiega un'operatrice di Be Free – ma quello che serviva è un percorso concertato di emersione, che garantisse a queste persone che stanno qui da anni diritti. Quello che è successo stamattina invece è solo uno sgombero brutale e immotivato nella sue repentinità. Ora alle persone sgomberate non è nemmeno permesso di andare a recuperare le proprie cose". Un gruppo consistente di migranti ha bloccato la strada nel tentativo di impedire alle ruspe di entrare in azione, di tutta risposta le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno caricato, ammanettando uno dei ragazzi che protestava. Una carica immotivata secondo un operatore sanitario, presente come volontario dell'associazione Medici per i diritti umani: "La tensione è stata generata dalla mancata volontà di trovare una mediazione con queste persone che, dopo essere state abbandonate qua per dieci anni, questa mattina dovevano per forza essere sloggiate senza sapere nulla del loro destino".

I vigili urbani in una nota rendono noto come una vigiliessa, durante le "operazione di bonifica" ha riportato "un taglio profondo ad una gamba a causa di un coccio di bottiglia ed è stata condotta all’ospedale Pertini per i punti di sutura". "I tafferugli tra forze di polizia e occupanti – conferma la nota – hanno portato al fermo di un cittadino nord africano che ha opposto resistenza". Le ruspe al momento stanno ancora procedendo con l'abbattimento delle baracche.

Sant'Egidio: "Siamo perplessi"

La Comunità di Sant'Egidio esprime "perplessità" sulle modalità dello sgombero. "Si tratta di persone spesso molto giovani che hanno alle spalle viaggi terribili nel deserto e nel Mediterraneo e sono in procinto di trasferirsi in altri Paesi – sottolinea Sant'Egidio -. La loro presenza ha provocato anche uno slancio di vicinanza e solidarietà da parte dei cittadini del quartiere circostante, che hanno portato nei giorni scorsi generi di prima necessità. Ci si chiede con amarezza perchè non si sia fatto un trasferimento concordato con gli abitanti, ma si sia scelta la strada di uno sgombero improvviso che provoca inutili tensioni ed umiliazioni, oltre che la perdita di beni come elettrodomestici, documenti ed altro, che vengono distrutti insieme alle baracche".

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