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Omicidio Federica Mangiapelo, sconto di pena per l’ex fidanzato: da 18 a 14 anni

La ragazza fu trovata morta la notte di Halloween del 2012 sulle rive del lago di Bracciano. Oggi, a più di un anno dalla sentenza di primo grado, i giudici della Corte d’assise d’appello hanno ridotto di quattro anni la condanna di Marco Di Muro, il 24enne ex fidanzato di Federica, accusato della morte della 16enne.
A cura di En.Ta.
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Il 17 luglio del 2015 Marco di Muro, 24enne di Formello, è stato condannato a 18 anni per l'omicidio della fidanzata allora 16enne, Federica Mangiapelo. La ragazza fu trovata morta la notte di Halloween del 2012 sulle rive del lago di Bracciano. Oggi, a più di un anno dalla sentenza di primo grado, i giudici della Corte d'assise d'appello hanno ridotto di quattro anni la condanna stabilita dal gup di Civitavecchia. Lo sconto è dovuto alla concessione delle attenuanti generiche al ragazzo.

Come è morta Federica Mangiapelo

Federica fu trovata nei pressi di Anguillara Sabazia, sulle sponde del lago di Bracciano. Il risultato di una prima analisi del corpo parlava di una morte per cause naturali, ma poi le indagini vennero riaperte e il gip dispose una nuova perizia sul cadavere di Federica. I tre medici incaricati non giunsero mai a un risultato univoco. Qualche esame cominciava però ad evidenziare un decesso per annegamento e due anni dopo la morte della ragazza, Marco Di Muro fu arrestato con l'accusa di omicidio.

Secondo la procura, il ragazzo avrebbe ucciso la fidanzata al termine di un litigio, avvenuto probabilmente per motivi di gelosia. Di Muro l'avrebbe strattonata, fatta cadere a terra e poi annegata nelle acque del lago di Bracciano. Questo quanto ricostruito dagli inquirenti. Sui jeans del ragazzo, questa la prova più importante della colpevolezza di Di Muro, la polizia scientifica trovò macchie provocate dalle stesse alghe presenti nel corpo di Federica. Di Muro ha ammesso di aver lasciato la fidanzata in strada intorno all'1 e 30 notte in seguito a un furibondo litigio, ma ha sempre negato la sua responsabilità nell'omicidio. Per i giudici, quella tra Marco e Federico, era una storia di violenti, furibondi e continui litigi.

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