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Morte Claudio Salini, per la famiglia potrebbe esserci stato un sabotaggio dell’auto

L’incidente in cui è morto l’imprenditore Claudio Salini, deceduto a bordo della sua Porsche la scorsa domenica a Roma, non sarebbe un incidente, ma bensì il risultato di un sabotaggio. Questa l’ipotesi degli avvocati. Salini la prossima settimana avrebbe testimoniato contro tre uomini che aveva fatto arrestare per tentata estorsione.
A cura di Valerio Renzi
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Sulla morte dell'imprenditore Claudio Salini, fondatore e presidente di un'azienda leader nel settore delle grandi opere, deceduto alla guida della sua Porsche schiantatasi contro un albero su via Cristoforo Colombo a Roma la scorsa domenica, i legali della famiglia avanzano l'ipotesi che non si tratti di un semplice incidente, dovuto con tutta probabilità all'alta velocità con cui procedeva l'automobile di Salini e all'asfalto sconnesso in quel punto.

Secondo quanto raccontato dagli avvocati al Corriere della Sera l'auto potrebbe essere stata sabotata: l'imprenditore il prossimo 16 settembre avrebbe dovuto testimoniare contro tre uomini in odor di camorra, che lui stesso aveva fatto arrestare lo scorso anno in quanto gli uomini avrebbero tentato di estorcergli del denaro, 1,8 milioni di euro come "risarcimento" per alcuni subappalti persi a favore delle ditte di Salini. Tutte ipotesi in attesa dei riscontri sull'auto di Claudio Salini.

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