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Maxi cartellone Fiat a San Pietro, romani indignati: “Deturpata la città”

Un maxi cartellone pubblicitario della nuova 500 della Fiat è stato apposto all’ingresso di via della Concilizione. Il risultato? Uno dei panorami più belli e famosi del mondo, con il Cupolone di San Pietro alle spalle, deturpato. L’indignazione corre sui social ma il Campidoglio fa sapere: “Responsabilità del Vaticano”.
A cura di Valerio Renzi
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Un maxi cartellone pubblicitario della nuova 500 della Fiat è stato apposto all'ingresso di via della Concilizione. Il risultato? Uno dei panorami più belli e famosi del mondo, con il Cupolone di San Pietro alle spalle, deturpato da quella macchia rossa che recita ‘bye bye city car'. Tanti i romani e i turisti che si chiedono chi abbia autorizzato uno scempio simile, così i social network si sono riempiti di foto e proteste. Il cartellone pubblicitario è apposto sull'impalcatura di un palazzo in ricostruzione.

"Marchionne rimuova questo scempio se ama Roma"

Tra gli indignati anche la senatrice del Movimento 5 Stelle Paola Taverna che, postando le foto del panorama ‘riempito' dal cartellone pubblicitario su Facebook, scrive: "L'impossibile e l'assurdo è diventato possibile a Roma, dove da qualche giorno una enorme pubblicità "rosso fuoco" della Fiat campeggia all'inizio di via Conciliazione. Nei palazzi in ristrutturazione si devono realizzare teli con le sagome di monumenti storici, lasciarli bianchi o utilizzare almeno colori consoni. Chi ha permesso di violentare così il paesaggio di Roma? Intanto se Marchionne ama Roma e l'Italia rimuova immediatamente questo scempio. Se non lo farà lui provveda il Ministero o il Comune con le autorità preposte".

Il Campidoglio: "Pubblicità non è a cura del Comune"

Dal Campidoglio fanno sapere che la responsabilità della pubblicità al centro delle polemiche è del Vaticano e non di Roma Capitale. "In merito alla polemica sul grande cartellone pubblicitario esposto all’inizio di via della Conciliazione, il Campidoglio precisa che la sua installazione è stata disposta dallo Stato Città del Vaticano, in regime di extraterritorialità, poiché l’edificio appartiene al Vaticano. – si legge in una nota – Il regolamento sulla pubblicità adottato da Roma Capitale (che avrebbe previsto un formato più ridotto) non è dunque applicabile. Infine, eventuali rapporti istituzionali, finalizzati a valutare l’impatto della cartellonistica in queste fattispecie, possono essere tenuti soltanto dagli organi di governo, poiché si tratta di rapporti tra Stati, in questo caso regolati dai Patti Lateransi".

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