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Mafia Capitale, chiesta sorveglianza speciale per Carminati

Nelle richieste presentate dai pm vengono coinvolti anche Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati e uomo del mondo delle cooperative, Cristiano Guarnera e Agostino Gaglianone, imprenditori, Riccardo Brugia, Matteo Calvi, Roberto Lacopo, Giovanni De Carlo, Fabio Gaudenzi e Riccardo Mancini.
A cura di Enrico Tata
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Sorveglianza speciale, obbligo di firma e di soggiorno obbligato per almeno tre anni e la confisca di beni sequestrati per un valore complessivo di 300 milioni di euro. Sono le richieste presentate dai pubblici ministeri della procura di Roma per i principali indagati coinvolti nell’inchiesta su “Mondo di mezzo”, coloro cioè che vengono considerati i vertici di Mafia Capitale. E quindi, oltre a Massimo Carminati, il capo dell’organizzazione, vengono coinvolti nelle richieste anche Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati e uomo del mondo delle cooperative, Cristiano Guarnera e Agostino Gaglianone, imprenditori, Riccardo Brugia e Matteo Calvio, ritenuti stretti collaboratori di Carminati, Roberto Lacopo, gestore del distributore di benzina di Corso Francia dove si riunivano gli indagati, Giovanni De Carlo, boss emergente della criminalità romana, Fabio Gaudenzi, addetto all'investimento dei proventi del gruppo criminale, e Riccardo Mancini, ex ad dell'Ente Eur.

Le richieste sono state presentate dai pubblici ministeri Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli in previsione di un possibile ritorno in libertà degli indagati, prima del pronunciamento dei giudici. Uno di loro, Riccardo Mancini è già tornato in libertà per decisione del Tribunale del Riesame che tuttavia ha confermato l'accusa di essere esponente di una associazione a delinquere di stampo mafioso.

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