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Il Codacons scrive all’Unesco: “Troppo degrado Roma non può essere Patrimonio mondiale dell’umanità”

L’associazione di consumatori Codacons ha annunciato di aver scritto all’Unesco per chiedere la rimozione del centro di Roma dai siti considerati ‘Patrimonio mondiale dell’umanità’: “Ormai è solo simbolo d’incuria e degrado”.
A cura di Valerio Renzi
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La proposta choc arriva dall'associazione di consumatori Codacons, che in una lettera chiede all'Unesco di rimuovere il centro di Roma dall'elenco dei siti considerati ‘Patrimonio mondiale dell’umanità’. L'associazione ha annunciato che chiederà alla sede centrale di Parigi dell'agenzia dell'ONU di procedere all'eliminazione. La ragione? L'eccessivo degrado e incuria in cui verserebbe il centro storico della capitale.
“Il centro storico di Roma, che è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1980, non né più simbolo di bellezza, storia, cultura e arte, ma rappresenta oramai solo il degrado, l’incuria e l’abbandono in cui versa la città – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’invasione di rifiuti e sporcizia, la presenza di topi e volatili che banchettano tra le strade, auto e moto parcheggiate su marciapiedi e isole pedonali, giardini e aree verdi trasformati in giungle, turisti che fanno il bagno nelle fontane storiche, manichini impiccati appesi dai tifosi di fronti al Colosseo in segno di minaccia, sono solo alcuni dei problemi quotidiani di Roma che fanno venire meno i requisiti per il rilascio del riconoscimento ‘Patrimonio mondiale dell’umanità’".

“Tra i criteri per l’inserimento di un sito nella lista dell’Unesco, infatti, figurano ‘l’apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà’, e ‘essere un esempio eminente dell’interazione umana con l’ambiente’; tutti requisiti che, allo stato attuale, vengono meno, perché l’unica testimonianza che proviene dal centro storico è quella della ‘inciviltà’ e della totale mancanza di rispetto per l’ambiente", conclude Rienzi.

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