Giubileo, gelo tra Campidoglio e Vaticano: Santa Sede si ‘scorda’ di ringraziare il comune
La scorsa domenica Papa Francesco ha chiuso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, chiudendo così il Giubileo della Misericordia apertosi lo scorso 8 dicembre. Non è sfuggito ai più come ieri – nel bilancio dell'anno giubilare tratteggiato dall'arcivescovo Rino Fisichella – tra i ringraziamenti non sia mai comparso il comune di Roma. Fisichella ha avuto una buona parola per tutti: la Regione Lazio, il ministro dell'Interno Angelino Alfano e il prefetto di Roma. Segnale forse dell'insoddisfazione di Oltretevere per l'organizzazione e l'impegno del comune di Roma – da Marino a Raggi passando per il commissario Tronca – nell'attrezzare la città per l'evento.
“Il Giubileo era iniziato sotto un attacco di violenza inaudita in Europa – ha spiegato Fisichella – la paura aveva fin dall’inizio scoraggiato molti a mettersi in cammino per raggiungere Roma. Con il passare delle settimane, invece, grazie a una fattiva opera di messa in sicurezza della città, i pellegrini hanno potuto vivere con tranquillità ed entusiasmo la loro esperienza giubilare. Un grazie sincero va al Ministro dell’Interno che in quanto responsabile della sicurezza del Paese ha offerto un volto sereno e sicuro di Roma”.
“In questo senso – ha aggiunto – vi è stata una collaborazione vincente tra l’Italia e la Santa Sede che attraverso la Segreteria Tecnica, presieduta dal Prefetto di Roma, ha potuto garantire un corretto svolgimento di tutte le iniziative giubilari, soprattutto per i grandi eventi che hanno visto un notevole flusso di pellegrini. Le normali difficoltà per una veduta diversa delle problematiche non sono mancate, ma la collaborazione fattiva ha permesso di giungere sempre a una soluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini, dei pellegrini e dei turisti. Un sincero ringraziamento va anche alla Regione Lazio per avere approntato un servizio di sanità e pronto soccorso all’altezza dell’evento non solo negli Ospedali ma anche durante ogni evento giubilare”.
