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Disabili picchiati in un centro di Grottaferrata, i giudici: “Percosse erano la norma”

I giudici della corte di Cassazione hanno convalidato gli arresti domiciliari per un’operatrice sanitaria del centro di riabilitazione Eugenio Litta di Grottaferrata.
A cura di Enrico Tata
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Al centro di riabilitazione "Eugenio Litta" di Grottaferrata picchiare i giovani malati mentali era la norma. Lo dicono i giudici della corte di Cassazione che hanno confermato gli arresti domiciliari per una operatrice sanitaria che lavorava nella struttura, indagata insieme ad altre dieci persone. Secondo la corte le percosse ai sedici giovani ospiti del centro, tutti tra gli 8 e i venti anni, sono state così protratte nel tempo "da assurgere a ‘sistema', condiviso da altro personale della struttura, nella gestione del rapporto con i pazienti e che si avvaleva del clima omertoso instaurato nei confronti di soggetti incapaci di difesa". I giudici hanno convalidato gli arresti domiciliari per la donna disposti lo scorso primo febbraio dal gip di Velletri e confermati dal Tribunale di Roma lo scorso 25 febbraio.

Il caso scoppiò lo scorso febbraio perché i parenti delle vittime si accorsero che qualcosa non andava e avvisarono quindi i dirigenti dell'Eugenio Litta che a loro volta segnalarono la cosa alla procura e ai Nas. Nelle riprese effettuate dalle telecamere nascoste, installate nelle stanze del centro, si vede l'operatrice sanitaria dare uno schiaffo a una paziente che la seguiva, e poco dopo darne un altro a una paziente che le aveva fatto cadere una felpa. "E' evidente che la natura abituale della condotta accertata, commessa in un contesto caratterizzato dalla debolezza delle persone offese e da posizione di preminenza del personale addetto alla struttura, e le comuni e condivise modalità della sua esecuzione costituiscono indici di pericolo concreto e attuale di reiterazione di condotte dello stesso genere", si legge nella sentenza di oggi della Cassazione.

Il centro Eugenio Litta ospita bambini e ragazzi in età evolutiva in situazione di handicap, con disturbi neurologici, psicopatologici o ritardo mentale. Altra fascia di utenti sono malati di Parkinson, le persone colpite da ictus o emiparesi, o i bisognosi di riabilitazione in campo ortopedico. A tutti costoro l'Eugenio Litta offre 45 posti in strutture residenziali, 95 in strutture semi residenziali e 125 in ambulatorio con oltre 400 utenti in carico.

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