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Centri sociali occupano assessorato: “Stop agli sgomberi noi non siamo Affittopoli”

Un centinaio di attivisti degli spazi sociali di Roma hanno occupato questa mattina l’assessorato al Patrimonio del Comune di Roma. Chiedono lo stop degli sgomberi e degli sfratti e di rivedere la delibera 140 della giunta Marino: “Che svende il patrimonio pubblico e cancella decine di esperienze sociali”.
A cura di Valerio Renzi
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Sono entrati di corsa negli uffici dell'assessorato al Patrimonio a Ostiense, poi, raggiunto il terzo piano si sono accomodati tra corridoi e uffici e hanno annunciato: "Non ce ne andiamo finché non ci sarà un incontro". Sono gli attivisti degli spazi sociali a rischio di sgombero e vengono un po' da tutta la città: il Corto Circuito è lo storico spazio occupato di Cinecittà, c'è il più giovane Esc di San Lorenzo e i ragazzi del Lab! Puzzle e dell'Astra di Montesacro e del Tufello; la delegazione dell'Auro e Marco di Spinaceto, anche loro ormai attivi da più di vent'anni e il Casale Falchetti di Centocelle. Assieme agli attivisti di comitati e altri spazi sociali chiedono "lo stop agli sgomberi e agli sfratti" e di ridiscutere la delibera 140 approvata dalla giunta Marino.

"Nelle ultime settimane il Dipartimento “Patrimonio Sviluppo e Valorizzazione” del Comune di Roma ha inviato centinaia di lettere agli spazi sociali di Roma, alle associazioni, ai circoli culturali. – si legge in un comunicato – Queste lettere non sono certo un invito al dialogo, o un riconoscimento del prezioso ruolo che queste realtà svolgono in quartieri abbandonati e impoveriti dalla crisi, dalla corruzione e dal malgoverno. Al contrario, contegono minacce di sgombero, accuse spropositate di morosità, l’avvio di procedimenti giudiziari". Per anni questi spazi sociali sono stati tutelati da una delibera approvata dalla prima giunta Rutelli, la delibera 26 che "ha ricosciuto il valore sociale di queste esperienze, pur non sostenendole economicamente. Oggi, in tempi di vendita del patrimonio pubblico della città, un’altra delibera, questa volta della Giunta Marino, capovolge la situazione: gli spazi sociali sono un costo di mercato, e vengono accusati di essere morosi".

A chi vuole associare le loro esperienze agli scandali di "Affittopoli" rispondono con fermezza, invitando i media e la politica a non fare di tutta l'erba un fascio, a distinguere "i casi di privilegio, di favoritismo, di clientela da un lato e esperienze che, all’opposto, praticano un uso comune e una gestione virtuosa del patrimonio pubblico, vengono considerati alla stessa maniera". Dopo un'intera mattinata l'incontro con il subcommissario Spadoni che, dopo aver ascoltato le ragioni degli attivisti, ha accordato un tavolo entro i prossimi 15 giorni direttamente con il commissario Francesco Paolo Tronca per discutere la questione. "La mobilitazione prosegue nei prossimi giorni – annunciano  i manifestanti – il prossimo 19 marzo un grande corteo fino al Campidoglio".

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