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Campo rom Monachina, nella notte cassonetti bruciati. Domani destra e movimenti in piazza

Cassonetti in fiamme questa notte fuori il campo nomadi della Monachina, dove risiedevano i tre giovani a bordo dell’auto killer che lo scorso mercoledì ha travolto 9 persone uccidendo una donna filippina di 44 anni. Domani giornata ad alta tensione: da una parte il corteo di Casa Pound dall’altra i movimenti.
A cura di Valerio Renzi
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Cassonetti in fiamme questa notte fuori il campo nomadi della Monachina, dove risiedevano i tre giovani a bordo dell'auto killer che lo scorso mercoledì ha travolto 9 persone uccidendo una donna filippina di 44 anni. Gli abitanti del campo hanno denunciato che l'incendio è stato provocato volontariamente, forse con delle bottiglie molotov. Sul luogo le forze dell'ordine e i vigili del fuoco che al momento non escludono nessuna casa del rogo ma che non hanno dato conferme dell'origine dolosa.

Quel che certo è che nel quadrante nord della città dopo l'incidente la tensione rischia di salire. Già il giorno dopo il tragico incidente diversi gruppi di estrema destra e i consiglieri romani di ‘Noi con Salvini' avevano partecipato alla manifestazione in ricordo della donna uccisa con annesse polemiche. Domani in piazza ci sarà il Comitato Fenix 13, emanazione dell'estrema destra di Casa Pound alleata di Salvini, per la chiusura dei campi rom della Monachina e di via Cesare Lombroso. "La situazione nel quartiere – scrive Cp in una nota – è da tempo insostenibile, come CasaPound evidenzia da mesi, anche se le nostre denunce del passato furono criminalizzate con assurde campagne stampa per difendere le ‘risorsè dei suddetti campi, oggi posti al centro dell'attenzione dai recenti e ben noti casi di cronaca. È arrivato il momento di promuovere una mobilitazione politica affinché questi centri di illegalità e degrado vengano chiusi". L'appuntamento è per il 17.30 a metro Battistini teatro dell'incidente.

Contro il corteo della destra è stata convocata una contro manifestazione indetta dai movimenti. "Casa Pound, seguendo l'esempio del loro capo Salvini, intende continuare a speculare sulla morte di una di quelle migranti che vorrebbero cacciare dal paese convocando un presidio a Battistini. La comunità filippina ha già dimostrato una dignità inarrivabile per questi avvoltoi fascisti del terzo millennio. Noi, ricordando a Salvini e a Casa Pound che la campagna elettorale è finita, abbiamo intenzione di impedire che quel presidio compia l'ennesimo scempio della memoria di Cory.

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