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Grillo e Raggi: “Ordigno in casa di un collaboratore”. La Questura ridimensiona l’episodio

Sul blog di Beppe Grillo denuncia del ritrovamento dell’innesco di un ordigno in casa di un collaboratore della sindaca di Roma. La denuncia con un post firmato dal garante del movimento e da Raggi intitolato “Nessuno resti indietro”. Sui fatti indagano le forze dell’ordine. Gli esponenti del M5s chiedono l’intervento del ministero dell’Interno.
A cura di Valerio Renzi
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Arriva dal blog di Beppe Grillo la gravissima denuncia del ritrovamento di un ordigno in casa di un collaboratore dello staff sindaca di Roma. La denuncia con un post firmato dal garante del movimento e da Virginia Raggi intitolato "Un ordigno non ci fermerà". Sui fatti indagano le forze dell'ordine. Ad essere colpito dal messaggio intimidatorio un collaboratore del vicesindaco Daniele Frongia, circostanza confermata anche dall'assessore Paola Muraro in studio a Piazza Pulita su La 7. Gli esponenti del M5s chiedono un intervento del ministro dell'Interno e si dicono disponibili a collaborare con le forze dell'ordine.

La Questura di Roma in una nota ha ridimensionato l'episodio, chiarendo di non aver mai parlato di un'intimidazione e chiarendo la natura dell'innesto composta da "tre pile avvolte tra di loro con un filo, una specie di giocattolo, una sorta di simulacro lasciato sul davanzale della finestra".

Il testo del post firmato da Raggi e Grillo.

Nessuno deve restare indietro, nessuno deve rimanere solo. Lo abbiamo detto sempre e lo diciamo con più forza oggi perché uno di noi, un cittadino, un collaboratore della giunta M5S di Roma, è stato oggetto di una minaccia inaccettabile in un Paese civile: il ritrovamento dell’innesco di un ordigno nella sua abitazione a Roma. Si tratta di un messaggio che le forze dell’ordine, alle quali va un ringraziamento per il lavoro svolto con serietà e discrezione, hanno valutato come un atto intimidatorio. Diamo fastidio a qualcuno. Le indagini sono in corso e non vogliamo disturbare chi se ne sta occupando in queste ore. Siamo pronti a collaborare con le forze dell’ordine e chiediamo al ministero dell’Interno di intervenire quanto prima. Intanto, però, non dobbiamo lasciarci spaventare. Dobbiamo fare quadrato attorno a chi di noi viene attaccato, perché siamo una comunità unita che affronta i problemi insieme. Nessuno deve essere lasciato solo. Questo è il momento di dimostrarlo. I cittadini ci stiano vicino.

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