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Baobab: volontari e migranti cacciati da Stazione Tiburtina, murati i ripari di fortuna

Smontato questa mattina il presidio dei volontari di Baobab Experience, sorto alla stazione Tiburtina dopo lo sgombero di via Cupa. Sigillati e murati i ripari di fortuna utilizzati dai migranti assistiti dalla rete di associazione e volontari. La denuncia: “L’ennesimo sgombero senza soluzioni”.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo lo sgombero dell'ex Baobab di via Cupa, diventato l'unico punto di riferimento per i migranti in transito per la capitale e per i richiedenti asilo fuori dal circuito dell'accoglienza, è stato rimosso questo mattina il presidio organizzato dai volontari in largo Spadolini, a due passi dalla stazione Tiburtina, sotto l'occhi vigile delle forze dell'ordine. Ieri il commissariato di zona e la Polizia Locale avevano intimato ai volontari, che da mesi si occupano di rifornire di beni di prima necessità, di cure mediche e orientamento, di smontare i gazebo in quanto "dai controlli amministrativi effettuati era infatti emersa la non regolarità del presidio con la vigente normativa dell'occupazione del suolo pubblico".

Duro il commento del coordinamento dei volontari raccolti nella sigla Baobab Experience: "Ripetitivi, prevedibili e irresponsabili, ovvero l'ennesimo sgombero in assenza di soluzioni alternative. Stamattina le forze dell'ordine hanno intimato agli attivisti di Baobab Experience di smantellare il presidio a piazzale Spadolini, il non luogo dove da due settimane migranti, volontari e donatori hanno trovato riparo. Via i gazebo e murati finestre ed accessi ai parcheggi sotterranei abbandonati, dove 190 ragazze e ragazzi si erano rifugiati nei giorni di pioggia e freddo".

E in effetti all'orizzonte ancora non si vede nessuna soluzione, nonostante anche durante il consiglio comunale straordinario dopo lo sgombero del Baobab l'amministrazione aveva promesso l'apertura di un centro per i transitanti, con il coinvolgimento anche del governo e il protagonismo delle associazione dei diritti umani. E i continui sgomberi non possono che avere per effetto quello di peggiorare le condizioni di sicurezza dei cittadini e quelle di chi si trova suo malgrado a vivere in strada.

Il commento di Medu – Medici per i diritti umani: "Sembra che la strategia delle istituzioni a Roma sia ora quella di ignorare del tutto l’esistenza in città di una grave questione umanitaria, nella speranza forse che il problema si risolva con gli sgomberi oppure si estingua spontaneamente con l’arrivo dell’inverno e con la diminuzione degli sbarchi. Ciononostante è del tutto evidente che risulta impossibile affrontare il problema con continue operazioni di polizia; è un dato oggettivo che Roma costituisce una tappa fondamentale per i migranti che sbarcati in Italia sono diretto verso il Nord Europa".

Critiche anche da Alessandro Capriccioli, segretario dei Radicali Roma, impegnati nel sostenere la rete di solidarietà nata attorno a Baobab: "Decine e decine di persone, tra cui moltissimi minori, per lo più di nazionalità eritrea e quindi potenziali beneficiari di protezione e di relocation, continuano a passare le notti per strada senza la minima possibilità di essere informati sulla loro posizione giurdidica e di poter chiedere asilo e col rischio altissimo di finire nelle mani dei trafficanti. Diventa sempre più difficile per la rete legale di cui Radicali Roma fa parte, intervenire come abbiamo fatto negli ultimi mesi, per informare i migranti e renderli consapevoli della condizione in cui si trovano.

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