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Aggressione all’Ardita, tra gli arrestati il candidato sindaco di Casa Pound a Viterbo

Diego Gaglini, 26 anni, candidato per Casa Pound alle scorse elezioni comunali del capoluogo della Tuscia, è tra gli arrestati per l’aggressione ai tifosi di sinistra dell’Ardita San Paolo. Nessun commento ancora da via Napoleone III, mentre i tifosi rilanciano: “sabato saremo di nuovo sugli spalti”.
A cura di Valerio Renzi
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Tra i nove estremisti di destra, che la scorsa domenica hanno aggredito i supporter di sinistra dell'Ardita San Paolo in trasferta a Magliano Romano, c'è anche il candidato sindaco di Casa Pound alle scorse elezioni comunali di Viterbo. Si tratta di Diego Gaglini (nella foto durante un'iniziativa di campagna elettorale), 26 anni residente a Vitorchiano. Con lui in manette altre vecchie conoscenze della Digos, come Ervin Di Mauolo, 32 anni, già in manette nel 2011 per aver aggredito due ragazzi nel centro di Viterbo, colpevoli esclusivamente di essere riconoscibili come "troppo di sinistra". Di Maulo lo scorso marzo era stato sottoposto a Daspo per tre anni, per aver aggredito alcuni giocatori al termine di Viterbese-Montefiascone.

Con i due sono finiti agli arresti anche Roberto Spolverini, 28 anni, e Giovanni Lupidi, 18 anni, residenti a Vitorchiano; Edoardo Fanti, 24 anni, residente a Soriano; Iacopo Magnani, 26, Leonardo Ercolani, 24, Federico Miralli, 22, Alessio Reinkardt, 27, tutti residenti a Viterbo. Nel corso del pomeriggio di ieri le loro abitazioni sono state perquisite dai carabinieri, mentre oggi si svolgeranno gli interrogatori di garanzia.

Ancora nessun commento da Casa Pound. L'Ardita: "sabato di nuovo sugli spalti"

I 9 sono stati fermati venti minuti dopo il raid sugli spalti, grazie ad un carabinieri fuori servizio che ha appuntato le targhe delle due macchine. Così all'uscita di Civita Castellana i carabinieri hanno intercettato le vetture. Nel portabagagli passamontagna, spranghe, guanti rinforzati e caschi.  Ma il commando era formato, secondo i testimoni, da almeno 40 persone sulle cui tracce si trovano ora gli inquirenti, che ritengono che tra gli aggressori ci fossero altri militanti neofascisti provenienti da Roma. Ma dal quartier generale di Casa Pound nel palazzo occupato di via Napoleone III ancora nessun commento su quanto accaduto.

Sono 7 invece i supporters dell'Ardita San Paolo finiti in ospedale per i colpi ricevuti, con prognosi che vanno dai 10 ai 40 giorni. Sei sono stati dimessi ieri mattina, mentre uno si trova al Policlinico Umberto I dove sarà sottoposto ad un'operazione al braccio per una frattura scomposta. Ma i tifosi dell'Ardita rilanciano per la partita del prossimo sabato quando si disputerà la partita contro la Shot Cassia Fc, scrivendo sul loro profilo Facebook: "Siamo chiamati a confermare l'imbattibilità casalinga e a difendere la miglior difesa del campionato. Siamo chiamati a rispondere a chi crede di averci ferito. Perché siamo il calcio popolare, sabato è il nostro giorno, e il settore #giallonero sarà più pieno che mai. #insieme, perché l'#Arditanonsitocca".

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