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Aereo sconosciuto fa incursione sulla pista di Fiumicino

Un Cessna 172 partito dalI’sola d’Elba e diretto a Salerno atterra su una pista chiusa dell’aeroporto capitolino. L’improvvisa avaria del velivolo ha costretto il pilota all’atterraggio di salvataggio. Una manovra che nessun radar segnala e che passa inosservata. L’Agenzia per la sicurezza dei voli apre un’inchiesta.
A cura di Angela Marino
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Se invece che la necessità di mettersi in salvo fosse stata la volontà di compiere un attentato a determinare la repentina manovra di atterraggio di un pilota sulla pista 25 dell'aeroporto di Fiumicino? Sarebbe passata inosservata, con chissà quali conseguenze, come è stato per quella effettuata da uno sfortunato pilota 60enne lo scorso 10 luglio? È questo la domanda che ci si pone dopo l'incursione, ora al centro di un inchiesta della Agenzia per la sicurezza dei voli, di un aereo non identificato avvenuta nello scalo capitolino. A riportane la notizia è il Fatto Quotidiano.

Era il 10 luglio. Un Cessna 172 marche D-EGTB, partito dall'isola d’Elba e diretto a Salerno comincia a registrare gravi problemi uno dopo l'altro: si guasta l’impianto elettrico, si guastano i sistemi radio e il pilota, preso dal panico, non riesce a pensare ad altro che terminare quella corsa il più presto possibile evitando danni, ma soprattuto, salvandosi la vita. Ha il telefonino con sé ma non avverte nessuno. Non avvisa neanche del fatto che ha pensato bene di atterrare su una pista libera nel più vicino aeroporto, quello di Fiumicino, sulla 25 chiusa al traffico. Per sua fortuna – perché avrebbe rischiato di essere identificato come un velivolo potenzialmente ostile –  nessun radar dell’area di Fiumicino lo segnala.

Nemmeno il centro che di solito monitora gli aerei speciali delle forze dell'ordine ne segue la rotta.  Nonostante si tratti di una manovra pericolosa il pilota riesce ad atterrare ed è lì che i controllori di volo che regolano il traffico a Fiumicino lo notano. Una volta atterrato l'aereo viene circondato da un piccolo esercito di poliziotti e auto di servizio. Ci vorranno tre giorni di controlli e verifiche perché il pilota possa ripartire. Si è trattato di un incidente che non ha prodotto danni, ma che impone all’Agenzia per la sicurezza dei voli di fare ulteriori verifiche e accertare come, quello che è stato classificato come "inconveniente grave" possa essersi verificato.

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