Viterbo, perseguita una sedicenne e minaccia i genitori della ragazza
Ha perseguitato una sedicenne e minacciato i suoi genitori. Un trentunenne è imputato in un processo per stalking insieme alla madre e alla sorella, accusate di lesioni personali aggravate per aver aggredito in parrocchia la madre della giovane. Come riporta Tuscia Web, ieri si è svolta la prima udienza del processo nel quale i genitori della sedicenne si sono costituiti parte civile. Davanti ai giudice la donna ha raccontato le angherie subite dopo che lei stessa e il marito avevano fatto il possibile per tenere lontana la figlia dall'uomo che diceva di "amarla" in realtà non solo era maggiorenne, ma anche ben undici anni più grande di lei. I fatti sono accaduti a cavallo tra il 2016 e il 2017, quando i genitori della ragazza hanno scoperto la frequentazione tra i due. Parlando con la figlia, le hanno imposto di interromperla e di non vedersi mai più con il trentunenne.
Minacciano madre e figlia
Ma il comportamento dei genitori della sedicenne non sarebbe piaciuto all'uomo e alle due donne, che appresa la notizia dell'imposto allontanamento, hanno minacciato per mesi l'intera famiglia, fino a quando madre e figlia non si sono fatte coraggio e li hanno denunciati. In particolare, la madre della sedicenne, secondo il suo racconto è stata aggredita e presa a botte pubblicamente dalle due donne. È stata anche presa per i capelli, e poi a schiaffi e pugni, nella sala d’attesa di una delle più popolose parrocchie del capoluogo dalle aspiranti suocera e cognata della figlia.