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Viterbo, brucia la discarica di Onano: i sindaci vietano il consumo di frutta e verdura

Dopo l’incendio alla discarica di Onano, scoppiato alle 18 di sabato, alcuni sindaci hanno chiesto ai cittadini di chiudere le finestre e non consumare frutta e verdura prodotte in zona.
A cura di En.Ta.
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Chiudere le finestre nell'arco di tre chilometri, tenersi lontani dai fumi, allontanare le donne incinta, non consumare frutta e verdura prodotte nella zona e non fare pascolare animali. Queste le disposizioni contenute nelle ordinanze firmate da alcuni sindaci del nord del Viterbese dopo l'incendio alla discarica di Onano scoppiato alle 18 di sabato. Il fumo nero è ancora visibile a distanza di chilometri, ma le fiamme sono ormai sotto controllo anche se continua il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco. Nel deposito, di proprietà della ditta Cite, veniva differenziata la plastica. I primi cittadini della zona hanno chiesto all'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, di effettuare verifiche sulla qualità dell'aria e dei terreni per capire quali e quanti tipi di sostanze inquinanti si sono diffusi in seguito all'incendio.

“Sicuramente una dose di veleno si è sparso nell’aria attigua alla discarica. Domenica il cattivo odore era fortissimo, lunedì il vento ha girato e quindi non si sente più, ma resta la preoccupazione", ha spiegato a Il Messaggero il sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi. Per questo il primo cittadino ha emanato un'ordinanza per tutelare la salute dei cittadini, e come lui hanno fatto lo stesso il sindaco di Onano, Giovanni Giuliani, e anche il sindaco di Sorano, nel Grossetano.

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