Violentata a Villa Borghese, il tassista che l’ha soccorsa: “Era nuda e terrorizzata, tremava”
È l'una di notte, villa Borghese. Un tassista finisce il turno e si dirige verso casa. Percorre viale Washington, direzione piazzale Flaminio, appena dietro piazza del Popolo, il cuore di Roma. "All'improvviso mi appare una donna completamente nuda, con i polsi legati davanti, un coltello da cucina in mano e un bavaglio. Era letteralmente terrorizzata e tremava", racconta il conducente del taxi. È stato lui il primo a soccorrere la 57enne clochard tedesca vittima di violenza sessuale all'interno del più grande parco pubblico del centro della Capitale. La donna, stando al racconto fornito da lei stessa agli investigatori, sarebbe stata legata mani e piedi a un palo dal suo aggressore, secondo lei un ragazzo tra i venti e i venticinque anni, e sarebbe stata violentata. Quando il giovane si è allontanato, è riuscita a slegarsi e a scappare.
Clochard tedesca violentata a Villa Borghese, il racconto del tassista
"Quando l'ho vista – continua il tassista, intervistato dall'agenzia Ansa – lì per lì mi è venuto il panico, mi sono chiuso in macchina e ho tirato su i finestrini ma lei con lo sguardo, visto che non poteva parlare, mi chiedeva aiuto. Ho accostato l'auto, sono uscito e per prima cosa le ho tolto il coltello dalle mani. Ho visto immediatamente che il nodo con cui i suoi polsi erano legati non poteva esserselo fatto da sola. Ho preso io il coltello e ho sciolto il nodo. Quella donna stava morendo di freddo, tremava, allora mi sono tolto la felpa e glielo data. Poi, l'ho fatta sedere accomodare sul sedile posteriore del mio taxi e ho acceso l'aria condizionata per il caldo. Dopo un po' si è calmata e allora ho chiamato il 112 per farla soccorrere al più presto". Al tassista la clochard tedesca ha raccontato "di essere stata malmenata, colpita anche in faccia da un uomo di carnagione chiara che indossava un vestito scuro. Questa donna era sotto shock, ci ha messo un po' di tempo a tranquillizzarsi. Alla fine sono arrivati i soccorsi che hanno ascoltato la sua storia per poi portarla in ospedale".