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Villa Spada, arrestati lavoratori di un centro d’accoglienza: aiutavano i minori a fuggire

Ventidue misure cautelari sono state eseguite questa mattina nei confronti di operatori e responsabili di un centro di primissima accoglienza per minori di Villa Spada. Le accuse sono di aver aiutato i ragazzi a fuggire e lasciare la struttura, anche durante le ore notturne. In carcere il presidente ed il responsabile del Consorzio di Solidarietà Sociale Virtus Italia di Villa Spada.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Sono state eseguite ventidue misure cautelari nei confronti di responsabili e operatori di un centro di primissima accoglienza per minori a Villa Spada, una zona alla periferia di Roma. Due di queste persone sono in carcere, mentre quattro sono state messe agli arresti domiciliari. In sei, invece, si sono visti notificare l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo quanto appurato dalle indagini, i responsabili e gli operatori avrebbero permesso ai minori ospiti del centro, tutti non accompagnati, di allontanarsi anche durante le ore notturne.  Alcuni di loro avevano meno di dieci anni. In carcere sono finiti il presidente ed il responsabile del Consorzio di Solidarietà Sociale Virtus Italia di Villa Spada, mentre gli altri lavoratori della struttura si sono visti notificare misure di diversa entità. Le indagini sul centro di primissima accoglienza per minori di Villa Spada sono partite nel 2016 e sono state coordinate dalla Procura di Roma. Le misure cautelari nei confronti dei ventidue operatori e responsabili sono state emesse dal Giudice per le indagini preliminari Francesco Patrone.

Arrestato il presidente del Consorzio di Solidarietà Sociale Virtus Italia di Villa Spada

Il centro di primissima accoglienza per minori si trova a Villa Spada, in via Annibale Maria di Francia. È gestito dal Consorzio di Solidarietà Sociale Virtus Italia di Villa Spada, un'associazione che, dal 1994, si occupa anche di accogliere i migranti che arrivano da ogni parte del mondo. I primi servizi del Consorzio sono stati dedicati proprio ai bambini, ma negli anni si è occupato anche di donne vittime di violenza o di tratta, di anziani e di disabili. Non si conoscono per ora le accuse precise mosse ai ventidue imputati né la dinamica esatta della vicenda.

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