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Ventenne gay aggredito a Roma: “Mo te famo vedé che facciamo a quelli come te”

Federico, 21enne gay, è stato picchiato e rapinato nei pressi della stazione di Roma Tiburtina. L’aggressione è avvenuta lo scorso 5 aprile, mentre il giovane rientrava a casa dopo il suo primo giorno di lavoro.
A cura di Enrico Tata
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Un ragazzo gay di 21 anni è stato picchiato, minacciato e rapinato nei pressi della stazione Tiburtina di Roma. L'aggressione è avvenuta lo scorso 5 aprile, mentre il giovane rientrava a casa dopo il suo primo giorno di lavoro. È stato soccorso e accompagnato all'ospedale Vannini di via dell'Acqua Bullicante, a Torpignattara. Appena uscito dal pronto soccorso ha sporto denuncia al commissariato di Porta Maggiore. Al giornale Gaypost.it Federico, questo il nome del ragazzo aggredito, ha raccontato quanto accaduto: "Hanno detto che non avrei dovuto denunciare, altrimenti sarebbero tornati a darmi il resto. Ma già mentre mi picchiavano, dentro di me il senso di rivalsa cresceva. Uno di loro l’ho visto spesso nel quartiere,  non ti scordi facilmente la faccia di uno che porta una celtica tatuata sulla nuca. Chissà che anche lui non abbia visto me”. L’aggressione contro Federico, si legge su Gaypost.it, è durata più o meno 5 minuti alla fine dei quali i suoi quattro aggressori gli hanno tolto la borsa che aveva con sé per rubargli il telefono, il portafogli e l’agenda coi dati personali.

La solidarietà ‘totale e incondizionata' del Circolo Mario Mieli

"Il Circolo Mario Mieli esprime la totale e incondizionata solidarietà a Federico, attivista della Roboterie – Nostri i corpi nostre le città. Rimaniamo veramente costernati alla notizia dell'ennesima aggressione subita a Roma. Siamo anche però felici che Federico abbia deciso di denunciare i suoi aggressori. La sua testimonianza, resa alle autorità competenti, delinea una chiara aggressione omofoba. Il branco violento ha agito sì per derubare ma soprattutto per offendere, minacciare e poi colpire con violenza", spiega Sebastiano F. Secci, Presidente del Circolo Mario Meli.

“Non possiamo in alcun modo abbassare la guardia, le aggressioni a chiara matrice omofoba stanno aumentando in questi ultimi tempi. E' urgente che i media, le associazioni e il mondo civile non sottovalutino queste violenze e chi è preposto alla sicurezza dei cittadini e delle cittadine sia vigile e faccia in modo di perseguire con durezza gli assalitori", aggiunge.

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