Cinque anni fa moriva Marco Vannini. Mamma Marina: “È un giorno brutto ma non molliamo mai”
"Il mio spirito è sempre quello di non mollare mai. Chiaramente oggi è una giornata brutta brutta e stanotte non sono riuscita mai a dormire perché il pensiero era sempre lì a quel giorno di cinque anni fa", dichiara a Fanpage.it mamma Marina. Alle 3 di notte del 18 maggio 2015 moriva suo figlio, Marco Vannini, ucciso da un colpo di pistola sparato per errore dal padre della sua fidanzatina. Il ritardo con cui vennero chiamati i soccorsi gli fu fatale. Se i Ciontoli avessero agito diversamente, probabilmente il 23enne sarebbe ancora vivo. Antonio Ciontoli, colui che sparò a Marco, è stato condannato per omicidio volontario in primo grado e per omicidio colposo in secondo grado. La Corte di Cassazione, però, ha annullato la sentenza d'appello per lui e i suoi familiari e fra pochi giorni, infatti, comincerà un nuovo processo.
L'8 luglio l'udienza del nuovo processo d'Appello
"Oggi è una ripartenza su ogni fronte, perché oggi anche l'Italia riparte. Forse è un segnale: Marco mi dice che l'Italia riparte e quindi non mollare mamma devi andare avanti e mi devi dare questa giustizia. L'8 si tornerà in aula e io sono fiduciosa e spero che si avvicini il momento di questa giustizia per mio figlio. Sono 5 anni che i Ciontoli stanno in giro e mio figlio non c'è più". L'8 luglio comincerà il nuovo processo: questa la data in cui è stata fissata l'udienza davanti alla Seconda Sezione della Corte d'Assise d'Appello di Roma, presidente Gianfranco Garofalo. Alla sbarra Antonio Ciontoli, la moglie Maria, i figli Federico e Martina, che all'epoca era fidanzata con Vannini.
Quest'anno niente messa pubblica in ricordo, causa coronavirus
Quest'anno, a causa dell'emergenza coronavirus, non ci sarà una messa aperta al pubblico per ricordare Marco. "Io dal 4 maggio ono tornata al cimitero e quello che è stato brutto è che ogni anno faccio fare la messa per marco e quest'anno non sapevo se si poteva indire (da oggi in realtà si potrebbe)".