Va a trovare il figlio in carcere, poi tenta di gettarsi nel Tevere: “Volevo morire vicino a lui”
Prima va a trovare il figlio detenuto, poi tenta di togliersi la vita. Una storia di disperazione e dolore che si è consumata di sul tratto di Lungotevere proprio di fronte al carcere romano di Regina Coeli, nel cuore della città, raccontata oggi sulle pagine della cronaca romana del quotidiano il Messaggero. La donna, cinquant'anni, subito dopo essere stata a colloquio con il figlio, è scesa lungo la banchina del fiume con l'intento di suicidarsi. Fortunatamente alcuni passanti l'hanno notata dando immediatamente l'allarme chiamando il numero unico per le emergenze, così da salvarle la vita.
Soccorsa la donna è stata affidata a cure mediche
Sul posto sono arrivate diverse volanti e gli agenti sono riusciti a raggiungerla e ad afferrarla prima che si facesse trascinare via dalla corrente. Quando i poliziotti sono riusciti ad agguantarla, la donna si era già portata sulle scale che conducono alle acque del Tevere che in quel tratto corrono impetuose. "Volevo morire accanto a mio figlio", ha spiegato ai suoi soccorritori legando la scelta di togliersi la vita alla condizione del ragazzo finito in carcere per cause che non sono note. Estremamente agitata la donna, come da protocollo in questi casi, è stata affidata al personale sanitario per verificarne la condizione psicologica e di salute. Da quanto si apprende il figlio della signora è stato ristretto di recente e in carcere è stato anche ricoverato per una profonda depressione.