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Un murales per Eros Ramazzotti. Gli amici del quartiere: “È stato contento, lui per noi c’è sempre”

“Musica è”: un murales tra i lotti del Lamaro raffigura un giovane Eros Ramazzotti. Un omaggio degli amici d’infanzia che con il cantante sono cresciuti proprio tra questi cortili: “Qui abbiamo passato l’infanzia più bella del mondo perché immagina qua, in questo cortile, sessanta o settanta ragazzini, che giocano dalla mattina alla sera a tutti i giochi possibili. Per noi era l’Eden”.
A cura di Redazione Roma
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Tra i lotti di LamaroCinecittà alla periferia Sud di Roma, da pochi giorni, è comparso un enorme ritratto di Eros Ramazzotti, tributo degli amici nel quartiere. Il cantante è rappresentato giovane, con una canotta bianca e una scritta recita "Musica è", che il titolo del successo del 1988 che racconta proprio la vita di un ragazzino tra i cortili delle case popolari: "Le voci della strada dove son nato, mia madre quante volte mi avrà chiamato ma era più forte il grido di libertà e sotto il sole che fulmina i cortili, le corse polverose dei bambini, che di giocare non la smettono più". Un'iniziativa nata spontaneamente, che le istituzioni si sono limitate

"Lo sentiamo spesso, difficilmente sa stare senza di noi"

"L'iniziativa nasce da noi, dai condomini e da Eros. È tutto autofinanziato, l'Ater ci ha dato i permessi ma dice che non ci sono i soldi. Ora passeremo alla pulitura delle altre facciate e a comporre altri murales", racconta Stefano, amico storico del cantante. Il graffito nasce da un'idea degli amici del cortile quindi, ma è stato realizzato dall'artista Cosimo Cheone Caiffa. "Lui c'è sempre per noi – spiega ancora Stefano – siamo cresciuti insieme e ci sentiamo spesso. Quando su WhatsApp gli ho mandato l'idea del murales è stato subito contento ma poi mi ha chiesto ‘non ci sarebbe bisogno di sistemare prima i palazzi', perché Eros è questo, lui una mano in qualunque momento noi gliela chiediamo lui ce la dà. Difficilmente sa stare senza di noi ecco…".

Il ricordo degli amici dell'infanzia passata con Eros Ramazzotti

"Siamo nati insieme, andavamo a scuola insieme, siamo cresciuti qui nel cortile – racconta Giulietto – Lo sentiamo spesso anche se non torna spesso ormai con il suo lavoro, ma si tiene sempre in contatto". Un'infanzia felice quella raccontata dagli amici di Eros: "L'infanzia più bella del mondo perché immagina qua, in questo cortile, sessanta o settanta ragazzini, che giocano dalla mattina alla sera a tutti i giochi possibili. Per noi era l'Eden".

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