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Il caso Maria Sestina Arcuri

Un anno fa moriva Maria Sestina Arcuri, caduta dalle scale: il fidanzato è in carcere per omicidio

Il 6 febbraio del 2019 Maria Sestina Arcuri è morta all’ospedale Belcolle di Viterbo, due giorni dopo una caduta dalle scale di casa della nonna del fidanzato in via Papirio Serangeli a Ronciglione. Andrea Landolfi è in carcere accusato di omicidio volontario e in attesa del processo. Ciò che è successo in un anno.
A cura di Alessia Rabbai
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Maria Sestina Arcuri e Andrea Landolfi
Maria Sestina Arcuri e Andrea Landolfi
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Un anno fa Maria Sestina Arcuri moriva all'ospedale Belcolle a Viterbo, arrivata in pronto soccorso in ambulanza la mattina del 4 febbraio con un trauma alla testa e una violenta emorragia cerebrale, a seguito di una caduta dalle scale, ma nonostante l'intervento dei medici è deceduta due giorni dopo, il 6 febbraio. Per la sua morte è indagato per omicidio volontario e in carcere dallo scorso settembre il fidanzato Andrea Landolfi, un trentenne romano insieme al quale la ragazza si trovava la notte dell'accaduto, rientrati a casa della nonna di lui in via Papirio Serageli a Ronciglione, dopo una serata trascorsa in un pub poco distante, nella provincia di Viterbo. Maria Sestina aveva ventisei anni, era originaria di Nocara, in provincia di Cosenza, e si era trasferita a Roma per seguire il suo sogno: quello di diventare una parrucchiera. Aveva conosciuto Andrea, con il quale aveva stretto una relazione amorosa a novembre 2018.

La caduta dalle scale

Secondo quanto raccontato da Andrea Landolfi agli inquirenti, la notte in cui sono accaduti i tragici fatti che hanno portato alla morte di Sestina, i due sarebbero rotolati insieme giù dalle scale, all'interno della casa della nonna. Sestina avrebbe battuto la testa, ma in un primo momento non si sarebbero allarmati e per poi andare a dormire. Verso le 5 del mattino, le condizioni della ragazza sarebbero peggiorate: ed è allora che Andrea ha chiamato il 118.

Nonna Mirella Iezzi unica testimone dei fatti

Mirella Iezzi, la nonna di Andrea, unica testimone dei fatti, a parte il minore figlio del trentenne, ha confermato la versione fornita dal nipote e ha più volte dichiarato la sua innocenza: Andrea e Sestina sarebbero rotolati insieme. Ha raccontato di essere stata ancora sveglia e di averli visti rientrare a casa: "Ero al piano di sotto, proprio vicino al divano, entrambi erano sulle scale, per recarsi al piano superiore, si sono fermati agli ultimi gradini e sentivo che parlavano a voce bassa. Poi, improvvisamente, li ho visti scivolare tutti e due e fin sotto al camino. Ho chiesto a Sestina come stava, lei ha risposto che stava bene, le faceva male la schiena, ma camminava". Anche l'ottantenne è indagata, per omissione di soccorso e false dichiarazioni al pubblico ministero.

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L'arresto del fidanzato e il carcere in attesa del processo

La Procura di Viterbo dopo la morte di Sestina ha aperto un'inchiesta, con un solo nome iscritto nel registro degli indagati, quello del fidanzato che è finito in carcere come misura preventiva ed attualmente sotto processo davanti alla corte d’assise del tribunale di Viterbo. Secondo l'accusa Sestina sarebbe stata lanciata dalle scale dal fidanzato, a seguito di una lite scaturita per gelosia. Il processo, è iniziato il 9 dicembre e l'udienza dello scorso 30 gennaio è stata rinviata al 5 marzo. "Le risultanze medico-legali smentiscono la versione di un rotolamento congiunto di Maria Sestina Arcuri e Andrea Landolfi e confermano, al contrario, l'impatto del cranio della vittima sul pavimento, conseguente ad una caduta senza difese" si legge nelle motivazioni della Suprema Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso della difesa contro la decisione del Tribunale del Riesame, che ha accolto l'ordinanza d'arresto.

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