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Giallo della gamba mozzata, sotto torchio l’ambiente dello spaccio a San Basilio

I sospetti degli investigatori cadono su pusher e trafficanti della periferia orientale di Roma, nel quartiere San Basilio. Lì, secondo le ipotesi investigative, potrebbe nascondersi l’aggressore di Giovanni di Ponto, il giovane la cui gamba amputata è stata ritrovata nell’Aniene lo scorso 12 agosto.
A cura di An. Mar.
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Accantonata l'ipotesi del collegamento con gli ambienti del tifo violento, la polizia si concentra sui legami di Gabriele Di Ponto, l'ultrà 36enne i cui resti sono stati trovati nell'Aniene lo scorso 12 agosto, e l'ambiente dello spaccio e del traffico di droga a San Basilio. Nel frattempo gli investigatori cercano il resto del corpo del pregiudicato romano, la cui gamba sinistra è apparsa a un pescatore mentre galleggiava sulle acque del fiume. Le domande restano le stesse? Chi ha ucciso con brutalità e precisione, l'ultrà della Lazio, smembrandolo con una sega elettrica?

Perché finora è apparso solo un frammento del corpo? Le risposte tuttavia sembrano delinearsi sempre di più, gli inquirenti hanno chiara la pista tanto che, gli uomini della Squadra Mobile stanno continuando a interrogare pusher e trafficanti del quartiere noto per essere una delle principali piazze di spaccio della città. A suffragare la pista restano i precedenti del 36enne, arrestato per rapina in diverse farmacie in alcune delle quali – per ironia della sorte – peraltro, aveva operato l'assalto armato di una sega.

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