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Ucciso da un proiettile durante una battuta di caccia: due amici a processo

Per la morte di Andrea Pulerà, ucciso durante una battuta di caccia il 20 ottobre del 2013 nel parco di Veio alle porte di Roma, a processo i due amici che erano con lui accusati di omissione di soccorso e omicidio colposo.
A cura di Va.Re.
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I fatti risalgono al 20 ottobre del 2013, quando Andrea Pulerà muore durante una battuta di caccia di frodo nel Parco di Veio. Colpito al petto da un colpo esploso da uno degli amici con cui era in cerca di cinghiali, Pulerà morirà all'ospedale Grassi di Ostia alcune ore dopo. Per quella morte andranno ora a processo Roberto Di Marco, 56 anni accusato di omicidio colposo, e Daniele Belli, il terzo amico che partecipava alla battuta, accusato di omissione di soccorso.

Secondo quanto ricostruito dal pm Nadia Plastina, e riportato oggi su il quotidiano il Messaggero, i due cacciatori invece di portare subito l'uomo al vicino ospedale Sant'Andrea, avrebbero invece scelto di recarsi al nosocomio di Ostia percorrendo oltre sessanta chilometri e passando prima a casa a posare i fucili. Secondo quanto raccontato dai due imputati Di Marco avrebbe scambiato l'amico per un cinghiale, al buio e nel fitto della vegetazione, colpendolo in pieno con una proiettile a pallini.

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