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Uccise la moglie in un bar a colpi di pistola, Augusto Nuccetelli condannato a 30 anni

L’uomo, 52 anni di Roma, lo scorso aprile ha ucciso la moglie, Assunta Finizio, in un bar di Lunghezza con quattro colpi di pistola sparati all’ora della colazione. E’ stato condannato a 30 anni, il massimo della pena.
A cura di Enrico Tata
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Trent'anni di reclusione, il massimo della pena. E' stato condannato Augusto Nuccetelli, il romano di Corcolle che lo scorso aprile ha ucciso la moglie, Assunta Finizio, al bar con quattro colpi di pistola sparati all'ora della colazione. Solo la scelta di essere giudicato con il rito abbreviato gli ha evitato l'ergastolo. L'accusa per lui è di omicidio volontario premeditato ed aggravato.

Il fatto avvenne in un bar tabacchi di Lunghezza, periferia di Roma. Nuccetelli era stato lasciato dalla moglie e per vendetta, questa l'ipotesi degli inquirenti, il 52enne avrebbe ucciso la ex a sangue freddo. Il pentimento è arrivato a poche ore dalla sentenza dei giudici: "Sono pentito, ma non avevo capito di averla ammazzata la mia Assunta. Ero totalmente ubriaco. Non ho ricordi di quella mattina", le parole dell'uomo in aula riportate dal Messaggero. I periti hanno effettivamente dimostrato lo stato di ubriachezza abituale dell'imputato, ma i giudici l'hanno considerata un'aggravante.

Un anno prima dell'omicidio Nuccetelli era finito in televisione. Intervistato da un inviato della trasmissione di La7, Piazza Pulita, aveva commentato le presunte aggressioni avvenute nei confronti di autisti dell'Atac da parte di migranti. Alle telecamere aveva mostrato anche i suoi tatuaggi, tra cui un fascio littorio, una croce celtica, una citazione di Cesare ripresa da Mussolini e un ritratto di Hitler. "Non rinnego niente. Io rispetto tutti e voglio essere rispettato. Poi se io ho un tatuaggio in più non cambia un c… ", le parole di Nuccetelli. E ancora, sugli immigrati: immigrati: "Sono stati picchiati perché sono pezzi di m… Se una persona così va a rompere le scatole a una ragazza io lo ammazzo". "Si fa giustizia da solo?", gli aveva chiesto il giornalista. E lui: "E perché chi la fa? Dimmi chi fa la giustizia qua in Italia".

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