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Ubriaco distrugge pronto soccorso a Sezze, carabinieri sul posto: denunciato

Un uomo si è presentato all’ospedale di Sezze in stato di alterazione psicofisica e ha iniziato a inveire e minacciare il personale sanitario, prima di distruggere tutto ciò che gli capitava a tiro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che lo hanno bloccato e arrestato. Solo ieri due medici sono stati picchiati all’Umberto I.
A cura di Natascia Grbic
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Si è presentato in stato di alterazione psicofisica – probabilmente perché ubriaco – e ha iniziato a inveire contro medici e infermieri del pronto soccorso di Sezze, distruggendo tutto ciò che gli capitava a tiro. Tanto che ha reso inagibile la sala dove il personale sanitario riceve le persone che hanno bisogno di aiuto. Sul posto sono giunti i carabinieri che hanno bloccato e arrestato l'uomo: si tratta di un 39enne di Sezze, denunciato per interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato. Non sembra che i lavoratori del pronto soccorso siano rimasti feriti nei momenti d'ira dell'uomo. Non si sa perché il 39enne si sia comportato in questo modo e cosa lo abbia fatto scattare, ma testimoni presenti sul posto riferiscono che fosse ubriaco. Solo ieri, invece, due medici del Policlinico Umberto I a Roma sono stati aggrediti da un uomo e una donna che si stavano lamentando dei tempi d'attesa per la visita.

Vicepresidente Omceo Roma: "Carcere per chi aggredisce medici"

Il fenomeno delle aggressioni ai medici negli ospedali non è nuovo. Pier Luigi Bartoletti, il vicepresidente dell'Omceo Roma, dopo l'aggressione dei due medici al Policlinico Umberto I ha chiesto che ci siano pene più severe per chi si scaglia contro il personale sanitario e più sicurezza per i lavoratori. "Si fa appello alla Regione Lazio perché dia seguito immediatamente agli accordi già presi nel settembre scorso, in modo che dal prossimo settembre sia ben avviata l'attivazione del circuito di telecamere collegate con la Questura – spiega – Si tratta di una misura essenziale per garantire la certezza della pena per chi si produce in atti di aggressione verso il personale medico, ma non solo, in servizio presso i Pronto soccorso. Occorre fare presto. Ne va della dignità e della sicurezza di chi lavora nei nostri Ps, si tratta di medici, infermieri che ogni mattina si recano a prestare servizio presso un punto strategico per la tutela della salute di ognuno, non in un saloon del mitico Far West. Chi aggredisce un medico nel Pronto soccorso compie un atto grave che crea disagio e mette in pericolo, oltre ai medici, anche i pazienti in attesa e quelli in cura. Una situazione del genere non può più essere ulteriormente tollerata. Aggredire un medico al lavoro è un atto criminale, compiuto contro gli altri malati oltre che su chi deve prendersene cura, e deve essere prevista la galera, senza se e senza ma".

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