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Ubriachi danneggiano il lucernario di S. Maria Maddalena: profanata la chiesa capolavoro

La chiesa, che si trova nel centro storico di Roma a due passi dal Pantheon, è stata danneggiata ieri da alcuni vandali. Sul caso sta indagando la polizia che avrebbe già individuato e fermato alcune persone.
A cura di Enrico Tata
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Alcuni la chiamano la "chiesa di zucchero", perché la sua facciata ricorda le decorazioni di una torta. È una meraviglia dell'arte, uno dei pochi e dei più stupefacenti esempi dell'arte rococò a Roma. Ma ieri, la chiesa di Santa Maria Maddalena (nella foto tratta da Google Maps), nel centro storico della Capitale a due passi dal Pantheon, è stata danneggiata da alcuni vandali. Sarebbe accaduto nella tarda serata, intorno alle 22,30. A dare l'allarme al 113 è stato un testimone che ha raccontato di aver visto alcuni giovani ubriachi lanciare pietre contro la chiesa durante una festa in corso in un vicino palazzo. Sul caso sta indagando la polizia del centro storico che avrebbe già individuato e fermato alcune persone.

Su Wikipedia si legge che la chiesa fu costruita nel 1586 su una cappella del Trecento già proprietà dell'Arciconfraternita del Gonfalone. Poi venne affidata a Camillo de Lellis che ne fece la sede centrale dell'ordine dei Camilliani. All'ordine e al suo convento fu assegnato l'intero isolato circostante (piazza della Maddalena, via del Collegio Capranica, via delle Colonnelle). In settant'anni di lavori per il rifacimento interno della chiesa si avvicendarono diversi architetti: da Carlo Fontana (al quale si attribuisce l'attuale cupola e la volta) a Giovanni Antonio De Rossi, a Giuseppe Sardi che concluse, nel 1735, l'attuale facciata. Lo stile, il rococò, non era molto utilizzato per gli edifici religiosi, e la facciata fu criticata da più parti, tanto da affibbiarle il soprannome di chiesa di zucchero, perché ricordava appunto le decorazioni di una torta di compleanno.

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